Cronaca

Robin Hood, avviso di conclusione indagini per 18 persone

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Al centro dell’inchiesta sul Credito sociale l’ex assessore regionale Nazzareno Salerno. Coinvolti funzionari regionali, commercialisti, avvocati e vari professionisti

Avviso di conclusione indagini per l’inchiesta sul Credito sociale coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro e scaturita nell’operazione “Robin Hood” che lo scorso 2 febbraio ha portato all’arresto, tra gli altri, dell’ex assessore regionale Nazzareno Salerno. La Procura catanzarese ha notificato il provvedimento a 18 persone coinvolte, a vario titolo, nell’indagine condotta dai sostituti procuratori Graziella Viscomi e Camillo Falvo.

Vincenzo Spasari

I nomi degli indagati. I destinatari dell’avviso di conclusione indagini sono: l’ex assessore regionale Nazzareno Salerno, 52 anni di Serra San Bruno; l’’ex direttore generale  del Dipartimento Lavoro della Regione Vincenzo Caserta, 60 anni di Lamezia Terme; l’ex presidente di Calabria Etica Pasqualino Ruberto, 46 anni di Lamezia Terme; l’avvocato Avolio Castelli, 60 anni di Roma; Maria Francesca Cosco, 47 anni di Catanzaro; il commercialista Antonio Cusimano, 57 anni di Catanzaro; l’intermediario finanziario Bruno Dellamotta, 69 anni, originario di Genova, ma residente a Firenze; l’imprenditore Gianfranco Ferrante, 53 anni di Vibo; l’avvocato, già componente del Comitato di gestione del Credito sociale, Martino Valerio Grillo, 65 anni di Vibo; l’ex componente della struttura speciale dell’assessorato al Lavoro della Regione Calabria Claudio Isola, 38 anni di Vibo; Marco Limoncelli, 42 anni di Napoli;  ex amministratore delegato della Cooperfin Spa Ortensio Marano, 43 anni di Amantea; l’avvocato Francesco Masciari, 52 anni di Catanzaro; Patrizia Nicolazzo, 43 anni di Lamezia Terme; Michele Parise, 44 anni di Castrolibero (Cs); l’impiegato di Equitalia Vibo Vincenzo Spasari, 56 anni di Nicotera; il figlio Saverio Antonio Spasari, 28 anni di Nicotera; il cognato del boss Luigi Mancuso, Damiano Zindato, 50 anni, di Nicotera. Nell’elenco anche due persone giuridiche: la Società Cooperfin Spa con sede in Belmonte Calabro e la società M&M Management srl con sede legale a Milano ed unità operativa a Belmonte Calabro.

Salerno-e-RubertoLe accuse. L’inchiesta ruota attorno alla distrazione di fondi comunitari destinati al “Credito Sociale” che, a giudizio dei magistrati della Dda di Catanzaro, sono stati sottratti ai veri destinatari, ovvero alle famiglie più disagiate e utilizzati da ciascuno degli indagati per ragioni personali. Secondo le ipotesi di accusa Salerno, nel quadro del più ampio progetto criminoso, avrebbe esercitato una pressione continua nei confronti di dirigenti preposti al proprio assessorato, al fine di imporre le sue scelte che gli avrebbero garantito ampia discrezionalità nella gestione del progetto “Credito sociale” e dei relativi fondi comunitari. “Con la complicità di Vincenzo Caserta, all’epoca direttore generale reggente del dipartimento di riferimento dell’assessorato e di Pasqualino Ruberto, all’epoca presidente della fondazione “Calabria Etica” – spiegano gli inquirenti – affidava la gestione “economica” e “finanziaria” del fondo, cioè l’attività di erogazione dei sussidi in questione, ad un soggetto esterno, individuato nella società finanziaria Cooperfin Spa di cui era amministratore delegato l’indagato Ortenzio Marano. Gli accertamenti bancari svolti hanno consentito di tracciare il corrispettivo in denaro percepito dal Salerno per l’esternalizzazione del servizio di erogazione dei mini-crediti, in base a un accordo corruttivo in virtù del quale l’affidamento alla società Cooperfin sarebbe avvenuto in cambio di una somma di circa 230 mila euro”. (mi.fa.)

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