Cultura & Spettacolo

LA RIFLESSIONE | L’opera di Natuzza deve crescere e progredire

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Ci sono milioni di pellegrini sparsi in ogni parte del mondo che guardano fiduciosi e pieni di speranza e di fede verso il grande mistero di Paravati

di VINCENZO VARONE

Un giorno alla storia straordinaria, unica e irripetibile di Natuzza Evolo, contiamo di aggiungere un capitolo in cui racconteremo questi giorni di contrapposizioni sullo statuto tra la stragrande maggioranza dei soci della fondazione “Cuore Immacolato di Maria Rifugio della anime” e il vescovo della diocesi di Mileto-Nicotera-Tropea monsignor Luigi Renzo e la Curia vescovile. Un capitolo che speriamo abbia un lieto fine. Le due posizioni sono sicuramente distanti, ma analizzandone bene sono nello stesso tempo anche davvero vicine, in quanto entrambe le “correnti”, chiamiamole così, si prefiggono una sola finalità che è quella di dare impulso e vigore all’opera di Mamma Natuzza.

Fondazione Cuore immacolato di Maria rifugio delle animeI soci della fondazione, la cui i quasi totalità l’ha conosciuta direttamene e i padri spirituali che l’hanno seguita specie negli ultimi anni della sua vita per Fortunata Evolo nutrono devozione e affetto e in tutti questi anni (trenta) all’opera umanitaria di Paravati don Pasquale e successivamente anche padre Michele hanno dedicato la loro vita. Una verità che nessuno può disconoscere.

Paravati-festa-della-Mamma-Vescovo-Luigi-RenzoDal canto suo il presule Luigi Renzo, che ha avviato l’iter della causa di beatificazione, fin dal suo arrivo in diocesi ha dimostrato di essere profondamente legato a Natuzza, tant’è che una volta ai vescovi del Nord che le chiesero se il “fenomeno” Natuzza stesse continuando, rispose che “non solo continua, ma che si intensifica sempre più. Ne sono prova- disse in quella circostanza – i Cenacoli di preghiera voluti richiesti dalla Madonna a Natuzza e che si stanno diffondendo, fortunatamente dovunque nel mondo. Mi pare questo – confidò Renzo ai suoi colleghi vescovi – un segno concreto di come l’eredità lasciata da Natuzza proviene da Dio e non da calcoli umani. A noi saperli cogliere e coltivare”. Inoltre di questo legame del pastore diocesano a Mammma Natuzza ne sono prova le sue omelie. Basta andare a leggersele. E proprio di recente l’ oratorio sacro, di cui ha firmato i testi, dedicato alla mistica: “Natuzza canto alla bellezza”. Un’opera davvero straordinaria.

Ecco perché i punti di vista, le passioni e le visioni contrapposte, condizionate dalle emozioni su come portare avanti l’ opera di Natuzza, possono e devono essere superate. Non dimentichiamocelo: milioni di pellegrini sparsi in ogni parte del mondo guardano fiduciosi e pieni di speranza e di fede verso il grande mistero di Paravati.

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