Cronaca

Migranti tumulati senza bara a Bivona, l’inchiesta si allarga. Acquisiti nuovi documenti

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Si tratterebbe di una serie di atti che riguarderebbero il bando di gara e le delibere con le quali è stato affidato il servizio alla ditta finita nell’occhio del ciclone

Con quali modalità è stata scelta l’agenzia funebre oggetto della presunta truffa? Chi doveva vigilare perché ciò non avvenisse? Sono alcuni degli interrogativi che si stanno ponendo proprio in queste ore i carabinieri della Compagnia di Vibo Valentia, delegati dalla Procura, ad indagare su ciò che è avvenuto nel cimitero di Bivona dove le salme di almeno due migranti sono state tumulate senza bara, in una cassa in zinco neanche ben sigillata.

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L’indagine va avanti. L’inchiesta è tutt’altro che chiusa anche se sul registro degli indagati compare, al momento, solo il nome del titolare dell’agenzia funebre che deve rispondere del reato di truffa aggravata. Già nelle ore successive alla segnalazione dei cittadini che ha portato all’ispezione dei Nas di Catanzaro, sono stati acquisiti negli uffici comunali una serie di documenti relativi proprio alla vicenda. Si tratterebbe di una serie di atti che riguarderebbero il bando di gara e le delibere con le quali è stato affidato il servizio alla ditta finita nell’occhio del ciclone. Al vaglio degli investigatori ci sarebbero dunque altre posizioni. L’inchiesta potrebbe allargarsi già nelle prossime ore e coinvolgere altre persone, a vario titolo coinvolte.

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