Economia & Società

Vola il turismo nelle regioni del Sud e i “consigli” del New York Times trascinano la Calabria

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Non sembra influire negativamente l’emergenza migranti che sta investendo i porti della regione. A frenare il boom le vicissitudini degli aeroporti di Reggio e Crotone

Il “boom” turistico delle regioni del Mezzogiorno trascina la Calabria. A fare da traino è soprattutto la Puglia, che sta vivendo una fase di grande popolarità turistica, ma anche i Sassi di Matera stanno proiettando sull’estrema regione peninsulare effetti positivi.

“Puglia, Calabria e Sicilia – spiega all’AGI Vittorio Caminiti, presidente della Federalberghi calabrese nonchè consigliere nazionale della federazione degli albergatori – godono del trend fortissimo della Puglia. Matera, in particolare – aggiunge – traina in particolare la parte Nord della Calabria, al punto che gli albergatori della provincia cosentina si sono consorziati per programmare meglio la loro attività sul territorio a supporto del capoluogo lucano e della regione pugliese. La Calabria – aggiunge – sta andando molto bene, anche se ancora manca una guida del territorio che faccia sistema. Politica e imprenditoria vanno ancora ciascuno per proprio conto e questo ci penalizza. La Calabria raccoglie le briciole delle altre regioni, ma gode anche degli effetti della pubblicità di alcune testate prestigiose come il New York Time (il giornale statunitense ha indicato la regione come una delle mete da visitare nel mondo, ndr) e di alcune campagne pubblicitarie”.

Giugno e luglio hanno risentito delle vicissitudini degli aeroporti di Reggio Calabria e Crotone, dopo il fallimento delle società di gestione: il primo funziona a scartamento ridotto, il secondo è chiuso. Ma è agosto il mese in cui gli albergatori lavoreranno di più. “La Calabria – dice Caminiti – fa registrare in Italia, in questo periodo, il più alto tasso di occupazione alberghiera in Italia, anche se la chiusura dello scalo di Crotone ha penalizzato alcune grandi strutture della provincia che in passato facevano registrare il tutto esaurito. Quest’anno, peraltro – dice il presidente degli albergatori calabresi, titolare di una rinomata struttura ricettiva nel Reggino – non possiamo neanche contare il servizio navetta dagli aeroporti assicurato in anni passati dalla Regione, che pochi operatori turistici utilizzavano perché si organizzavano da soli, ma che comunque c’era”.

Non sembra influire negativamente l’emergenza migranti che sta investendo i porti della regione. A Reggio, Crotone, Vibo e Corigliano sono sbarcati migliaia di richiedenti asilo. “Bisogna considerare che da noi la situazione non è quella di Ventimiglia, con le spiagge occupate dai migranti. I rifugiati sbarcati in Calabria sono in gran parte dirottati successivamente altrove. Poi va considerato che il turismo calabrese, eccezion fatta per la Sibaritide e Tropea, dove arrivano persone da tutto il mondo, è un turismo di prossimità, fatto di visitatori delle regioni vicine e i meridionali, sotto questo aspetto, sono più tolleranti”.