Cronaca

‘Ndrangheta, confiscato tesoretto da 2,5 milioni tra Calabria e Lombardia

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Tornano nella disponibilità dello Stato beni immobili, aziende e polizze assicurative. L’indagine è stata condotta dalla Dda di Catanzaro guidata da Nicola Gratteri. Ad eseguire il provvedimento la Guardia di Finanza

Scacco al tesoretto delle cosche di Isola Capo Rizzuto nel Crotonese. La Guardia di Finanza di Crotone ha confiscato beni per un valore di 2,5 milioni di euro nei confronti di vari esponenti della famiglia di ‘ndrangheta degli Arena, già destinataria di un sequestro lo scorso anno. L’operazione è stata il frutto delle indagini condotte dalla Dda di Catanzaro guidata da Nicola Gratteri, coadiuvato dal procuratore aggiunto VIncenzo Luberto e dal sostituto procuratore Domenico Guarascio. 

Stamani le Fiamme Gialle  hanno dato esecuzione alla misura di prevenzione sia personale ché patrimoniale, emessa dal Tribunale di Crotone – Ufficio Misure di prevenzione – su richiesta della Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro, ai sensi della normativa antimafia, di cui al D. Lgs. 159/2011.

Tale normativa si applica a quei soggetti ritenuti, sulla base di elementi di fatto, intranei ad associazioni per delinquere di stampo mafioso. In particolare, le indagini patrimoniali sono state espletate nei confronti di: Nicola Arena, 80 anni, Massimo Arena, 52 anni, Pasquale Arena, 50 anni, Salvatore Arena 26 anni, Francesco Ponissa 57 anni, Luigi Tarasi 54 anni. 

Si tratta di soggetti condannati a vario titolo – ad esclusione di Pasquale Arena – per i reati
di turbata libertà degli incanti, estorsione, usura, caratterizzati dalla circostanza aggravante dell’utilizzo del metodo mafioso. A tale importante risultato i Finanzieri calabresi sono pervenuti ponendo in essere complesse ed articolate indagini di polizia giudiziaria ed economico finanziaria espletate attraverso un capillare controllo economico del territorio, effettuato mediante pedinamenti, osservazioni, nonché accertamenti bancari e l’incrocio delle informazioni acquisite con i dati rilevati dalle banche dati in uso al Corpo della Guardia di Finanza.

Nello specifico, l’esecuzione del provvedimento da parte delle Fiamme gialle ha portato sia all’applicazione della misura di prevenzione della sorveglianza Speciale di pubblica sicurezza, nei confronti di tali personaggi, con obbligo di soggiorno nel comune di residenza, sia alla confisca, quale epilogo dell’illecito arricchimento di numerosi beni immobili allocati nelle provincie di Crotone e Pavia, diverse aziende operanti nei settori della coltivazione mista di cereali ed ortaggi e del commercio all’ingrosso di prodotti alimentari e bevande, nonché polizze assicurative.

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