Cronaca

Operazione Outset, luce su due delitti nel Vibonese. Gratteri: “Qui c’è una ‘ndrangheta di serie A” (VIDEO)

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Delineati in conferenza stampa gli scenari alla base degli omicidi di Mario Franzoni e Giuseppe Salvatore Pugliese Carchedi. Spunta anche un summit al 501 hotel

 Sono i collaboratori di giustizia vibonesi e lametini la chiave di volta per capire la dinamica dei due delitti, costati la vita ad altrettante persone, nei primi anni duemila. Decisivo il contributo di Andrea Mantella, di Raffaele Moscato e dei loro sodali lametini che poi hanno deciso di pentirsi. L’operazione scattata all’alba,  che ha portato ad otto arresti e a tredici indagati complessivamente, ha fatto piena luce su fatti ormai datati ma fondamentali per comprendere in che modo le cosche della Provincia di Vibo e della piana di Sant’Eufemia operassero in perfetta sinergia, interscambiandosi i ruoli.

Gratteri. Lo hanno spiegato nel corso della conferenza stampa il procuratore distrettuale antimafia di Catanzaro Nicola Gratteri, il suo aggiunto Giovanni Bombardieri, il questore di Vibo Valentia Filippo Bonfiglio, affiancati dal capo della Squadra mobile di Catanzaro De Santis, e da quello di Vibo Giorgio Grasso, insieme a Garofalo dello Sco, che hanno collaborato al compimento dell’inchiesta. “La mia presenza qui – ha detto il capo della Procura distrettuale antimafia di Catanzaro – è necessaria per sottolineare la nuova attenzione del capo della polizia sulla Questura di Vibo e Crotone. A breve sarà potenziata la pianta organica perchè non si può fare altrimenti in un territorio con una ‘ndrangheta da serie A”. Poi si è soffermato sulla credibilità della magistratura al cospetto dei collaboratori di giustizia: “Con Andrea Mantella – ha detto Gratteri – abbiamo iniziato a collaborare il 17 maggio 2016. E già nella prima ora, dinanzi a me e al pm Falvo, iniziò ad accusarsi di una serie di omicidi, tra cui quelli oggetto dell’operazione odierna”.

Bombardieri. Nel merito della vicenda inerente la morte di Franzoni, è entrato poi l’aggiunto Giovanni Bombardieri. “Si tratta di omicidi importanti perchè consentono di capire come la ‘ndrangheta vibonese e quella lametina si scambiavano i killer”. La missione di sangue ” venne portata a termine da due componenti della cosca Giampà, Vincenzo e Domenico Giampà”. Dal canto loro, “i Lo Bianco si misero a disposizione per commettere azioni di sangue nel Lametino”.

L’azione criminale. A decidere come agire, “furono Andrea Mantella, Francesco Scrugli e Vincenzo Barba in una riunione tenuta al 501 hotel. La contropartita era la realizzazione di due villette a Vibo durante la quale non fu del tutto incisivo – hanno sottolineato gli investigatori  – il controllo dei vigili urbani che avrebbero chiuso un occhio sul fatto che fossero abusive”.  Le indagini hanno consentito di dare una lettura  più ampia tuttavia delle dinamiche interne alle cosche.  

Il delitto di Pugliese Carchedi. Sembrerebbe a prima vista un delitto d’onore, invece, quello di Giuseppe Salvatore Pugliese Carchedi. L’agguato mortale avvenuto nell’agosto 2006, data alla quale risale pure il tentato omicidio di Francesco Macrì, in questo caso, è stato preceduto dal ferimento nel febbraio 2005. “Il mandante  – chiariscono gli investigatori – fu Nazzareno Felice il quale aveva scoperto che l’uomo teneva una relazione extraconiugale con la figlia minorenne. Relazione proseguita anche dopo il tentato omicidio”. In realtà, la punizione inflitta a Pugliese-Carchedi “fu legata al fatto che egli era insofferente alle regole del clan”.  

La polizia scientifica. Prezioso il contributo della polizia scientifica. “Per l’omicidio di Pugliese-Carchedi  – hanno evidenziato gli investigatori  – non c’è alcun testimone oculare. L’agguato, al quale scampò una seconda persona, avvenne attraverso uno speronamento che soltanto Moscato ha chiarito che è avvenuto con una Renault 5. Mentre c’era chi aveva parlato di altre vetture. Ebbene, “i frammenti esaminati dicono che si trattava proprio di una vettura del tipo indicato dal collaboratore di giustizia” ritenuto pertanto estremamente attendibile”. 

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