Cronaca

Truffe assicurative per falsi incidenti, in 263 finiscono nei guai (VIDEO)

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Tra le persone denunciate figurano pure, disoccupati, studenti, soggetti noti alle forze dell’ordine. Nel mirino il patrimonio di un noto avvocato e dei suoi collaboratori

Una vasta e ramificata associazione per delinquere che operava nel Catanzarese, finalizzata alla simulazione di diversi falsi incidente per ottenere indebiti rimborsi. Una truffa che nell’arco di tre anni è arrivata a toccare gli 800mila euro, 190mila dei quali erogati dallo stato con il fondo Vittime della strada. A scoprirla è stata la polizia tributaria di Catanzaro, su input della Direzione distrettuale antimafia guidata dal procuratore Nicola Gratteri, dal suo aggiunto Giovanni Bombardieri e dal sostituto Paolo Petrolo.
L’operazione, denominata “Violentemente investito 2”, sulla scia della precedente indagine che aveva preso corpo nel maggio 2014, aveva condotto a 20 provvedimenti restrittivi e a 156 denunce, oltre che al sequestro di beni per un valore di 2 milioni di euro. Le indagini avevano permesso di riscontrare che Gennaro Pierino Mellea, avvocato catanzarese di 41 anni, insieme ad Antonio Bressi, legale di 47 anni aveva costituito su base locale, autonome cellule partecipate da 32 sodali, con lo scopo di organizzare incidenti stradali o di aggravarne le reali conseguenze. E ciò avvalendosi – secondo gli inquirenti – di certificazioni mediche create ad arte oltre che di testimonianze non veritiere. Il tutto al fine di procurarsi indebiti rimborsi in denaro.

Alla fine, sono segnalate all’autorità giudiziaria 263 persone accusate a vario titolo di associazione a delinquere finalizzata alla truffa ai danni dello stato, falsa testimonianza, corruzione in atti giudiziari, danneggiamento fraudolento dei beni assicurati e mutilazione fraudolenta della persona. Tra le persone denunciate, disoccupati, studenti, soggetti noti alle forze dell’ordine residenti a Catanzaro e nel territorio provinciale. Parallelamente, i finanzieri coordinati dal sostituto procuratore Fabian Rapino, hanno eseguito due provvedimenti di misure di prevenzione nei confronti di Mellea e di Fabrizio Nicoletta, 44 anni, ritenuto vicino a lui. Ed il Tribunale di Catanzaro ha disposto il sequestro e la confisca di beni per un valore di 2,3 milioni di euro.

In particolare, Fabrizio Nicoletta si è visto sottrarre beni per 773mila euro, tra cui terreni, automezzi, polizze e tre esercizi commerciali, mentre a Mellea è stato apposto il vincolo ad un cospicuo patrimonio immobiliare per un valore complessiva di circa 1,6 milioni di euro.

 

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