Cronaca

Papa Francesco studia il decreto per la scomunica: “I mafiosi fuori dalla Chiesa”

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L’anatema lanciato dal Santo Padre in Calabria del 2014 può diventare realtà. Si lavora alla scomunica delle persone condannate per corruzione e associazione mafiosa

Lo aveva annunciato in occasione della sua visita del 2014 in Calabria e lo sta per fare: i mafiosi sono fuori dalla Chiesa. Questo l’anatema lanciato da Papa Francesco. L’annuncia sempre destinato ora a diventare realtà. La Santa sede sta infatti studiando un decreto per scomunicare le persone per corruzione e associazione mafiosa. Per il momento non esiste alcun decreto, ma una cosa è certa: il Vaticano sta preparando un vero e proprio studio.

Scomunica per decreto. Il gruppo di lavoro che ha dato vita al seminario sulla corruzione nei giorni scorsi “sta provvedendo all’elaborazione di un testo condiviso che guiderà i lavori successivi e le future iniziative. Tra queste, si segnala al momento la necessità di approfondire, a livello internazionale e di dottrina giuridica della Chiesa, la questione relativa alla scomunica per corruzione e associazione mafiosa”. Alla riunione hanno inoltre partecipato quattro magistrati italiani: il presidente dell’anticorruzione Cantone, il capo della Dia Roberti, il procuratore capo di Roma Pignatone e il suo aggiunto Prestipino.

L’anatema. Era il 21 giugno 2014, e Papa Bergoglio nella piana di Sibari aveva “escluso” i mafiosi dalla Chiesa. Il Santo padre aveva infatti esplicitato la scomunica dicendo: “quando non si adora Dio si diventa adoratori del male. La ‘ndrangheta è adorazione del male. E il male va combattuto, bisogna dirgli di no. La Chiesa deve sempre più spendersi perché il bene possa prevalere. I mafiosi sono scomunicati, non sono in comunione con Dio”.