Cronaca

‘Ndrangheta, la cattura del super latitante Giorgi e il baciamano dei vicini (VIDEO)

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Scovato in un bunker di casa ricavato sopra a un camino, il boss ha fatto i complimenti ai carabinieri e tranquillizzato le due figlie disperate: "Prima o poi doveva finire"

Lo hanno preso nella sua abitazione a San Luca, nascosto in un piccolo bunker ricavato sopra un camino. Protetto dai familiari e rispettato dai suoi vicini di casa, alcuni dei quali lo hanno avvicinato, abbracciato e salutato con un baciamano all'uscita del palazzo, subito dopo l'arresto dei carabinieri. E' finita così dopo ventitré anni di fughe e ricerche, la lunga latitanza di Giuseppe Giorgi, 56 anni, detto "u capra", inserito nell'elenco dei cinque latitanti di massima pericolosità stilato da ministero dell'Interno.

Reggio Calabria arresto latitante conferenza stampaLa cattura. I carabinieri lo hanno catturato in un palazzo dove risiede tutta la sua famiglia. Era ricercato dall'agosto del 1994 e deve scontare 28 anni e 9 mesi di reclusione per reati di associazione per delinquere finalizzata al traffico internazionale di sostanza stupefacenti. Già da alcuni giorni chi gli dava la caccia ormai da parecchi anni aveva il sospetto che il latitante si trovasse nella sua abitazione e la notte scorsa, dopo che ulteriori elementi hanno rafforzato la convinzione della sua presenza, i militari, verso le 3.30 sono entrati ed hanno iniziato la perquisizione. Dopo circa 5 ore di lavoro, quando i carabinieri hanno cominciato a rompere le pareti alla ricerca del rifugio, Giorgi si è fatto sentire.

Reggio Calabria arresto latitante conferenza stampaIl bunker. I carabinieri hanno dovuto lavorare ulteriormente perché si era bloccato il congegno che consentiva l'apertura, attraverso lo spostamento di una pietra del pavimento. Una volta sistemato il dispositivo il ricercato è uscito e si è fatto ammanettare. Il bunker era di piccole dimensioni e serviva soltanto per sfuggire ai controlli in caso di perquisizione.

"Bravi, mi avete preso". A dirlo è stato il latitante Giuseppe Giorgi ai carabinieri del Reparto operativo di Reggio Calabria e dei Cacciatori che lo hanno arrestato. Subito dopo essere uscito dal rifugio, ha anche cercato di tranquillizzare le due figlie, una di 26 e una di 24, che si sono lasciate andare a scene di disperazione. "Si sapeva - ha detto rassegnato l'uomo alle figlie - che prima o poi doveva finire".

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