Cronaca

‘Ndrangheta in Piemonte, chiesti 8 anni di carcere per capo ultras della Juve

corte-torino.jpg

E' accusato di associazione mafiosa nell'ambito del processo "Alto Piemonte" sulle infiltrazioni delle cosche calabresi nel Torinese

Centododici anni di carcere. E' quanto ha complessivamente chiesto dai pm Paolo Toso e Monica Abbatecola per quindici dei ventitré imputati nel processo 'Alto Piemonte' sulle infiltrazioni della 'ndrangheta nel torinese in corso di svolgimento al Tribunale di Torino.


La pena più alta, 17 anni, 1 mese e 16 giorni di carcere, è chiesta per Diego Raso, esponente della locale di Santhià. Tra gli imputati compaiono Saverio Dominello e suo figlio Rocco, capo ultrà della Juve, accusati di associazione mafiosa e tentato omicidio, per i quali la Procura ha chiesto rispettivamente 12 e 8 anni di reclusione. Alla sbarra, con l'accusa di concorso esterno in associazione mafiosa, anche il tifoso bianconero Fabio Germani: per lui la pena richiesta è di 5 anni di carcere.

Un filone dell'inchiesta, infatti, riguarda il tentativo della criminalità organizzata calabrese di infilarsi nella curva bianconera, tramite il bagarinaggio dei biglietti delle partite della Juventus. Per uno degli imputati, i pm hanno chiesto l'assoluzione.