Cronaca

Operazione “Krupy”, sigilli a patrimonio milionario. Sequestri a Reggio e Vibo

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Tredici le province interessate dal maxi-sequestro di beni scaturito da un'inchiesta partita da Latina. Destinatari del provvedimento i fratelli Crupi

Tutto è partito da Latina, ma ad essere interessate sono state ben tredici province e, tra queste, anche quelle di Crotone, Reggio Calabria e Vibo Valentia. E' un maxi sequestro da 30 milioni di euro quello eseguito dai carabinieri nella mattinata di oggi nel corso dell'operazione denominata "Krupi". Destinatari del provvedimento sono infatti due fratelli, Vincenzo e Rocco Crupi e il blitz ha coinvolto diverse città italiane. Arezzo (dove è stato sequestrato un noto hotel), ma anche Caserta, Napoli, Padova, Perugia, Roma, Salerno, Torino e Venezia.

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L'elenco dei beni sequestrati. I beni interessati sono 13 società del settore florovivaistico; 36 terreni agricoli; 22 abitazioni; 7 locali adibiti ad esercizi commerciali; 21 magazzini. Sequestrati anche due alberghi e un centro sportivo e, poi, 33 veicoli ben 26 conti correnti bancari.

Operazione "Krupi". L’attività di oggi - spiegano gli stessi investigatori - è la prosecuzione naturale dell’operazione “Krupy” che, il 28 settembre del 2015, aveva portato a 19 fermi di indiziato di delitto, emessi dalla Direzione Distrettuale antimafia di Roma, nei confronti di altrettante persone ritenute responsabili, a vario titolo, di associazione finalizzata al traffico di stupefacenti, ricettazione in concorso ed associazione di carattere transnazionale pluriaggravata. I provvedimenti di allora erano scaturiti da una indagine avviata dai carabinieri di Latina nel maggio 2012. Fu coordinata dalla Dda della Capitale operando in collegamento investigativo con altre Direzioni distrettuali Antimafia, con il coordinamento anche della Direzione nazionale antimafia e la collaborazione della polizia olandese (la National Crime Squad). In quell’occasione si era scoperto nel capoluogo pontino un gruppo, che si ritiene fosse capeggiato proprio dai fratelli Crupi, collegato a una delle più potenti e pericolose cosche della ‘ndrangheta, quella dei Commisso di Siderno.

L'ipotesi investigativa. Secondo l'accusa l’organizzazione avrebbe importato grossi quantitativi di cocaina dall’Olanda attraverso una propria ditta, la “Krupy Srl”, con sede a Roma e base operativa a Latina e che aveva assunto una posizione di assoluto rilievo nel commercio florovivaistico tra l’Italia e l’Olanda.  Nel corso dell’intera operazione vennero inoltre arrestate, in flagranza, tre persone e sequestrati circa 17 chili di cocaina, 20 tonnellate della cioccolata ricettata a Latina e 15 sul territorio olandese. Parallelamente erano stati anche avviati degli accertamenti patrimoniali, in collaborazione con il Nucleo Antifrode dell’Agenzia delle Entrate di Roma, che portarono a ricondurre ai Crupi tutti i beni oggi sequestrati. L’importante articolazione del patrimonio del sodalizio ha impegnato per più di un anno i militari in un’analisi di particolare complessità, dal momento che i beni erano stati “spalmati” su 13 province italiane e, in molti casi – sostengono gli inquirenti - intestati a fidati prestanome senza collegamenti evidenti con i vertici dell’organizzazione.