Cronaca

“Area 51”, la ‘ndrangheta gestiva droga e denaro nel Milanese (NOMI-VIDEO)

sequenza-31-immagine014.jpg

L'organizzazione, secondo i giudici, aveva al vertice Francesco Riitano, 37 anni, detto "Il Generale". Interno della cosca "Gallace" di Guardavalle, gia' presente al Nord

La "base logistica e funzionale" era ad Arluno, nel Milanese, dove gli appartenenti al "clan" si sentivano "in una specie di fortezza inespugnabile". Più precisamente in via Martiri della Libertà 15, dove l'organizzazione criminale aveva appartamenti riuniti attorno a una corte, con "ampi spazi che fungevano da luogo di stoccaggio per la cocaina". Era lì che avvenivano gli incontri in cui si gestiva il traffico di droga e gli scambi di denaro. E' quanto emerge dalle carte dell'operazione che questa mattina ha portato all'esecuzione di 21 ordinanze di custodia cautelare in carcere (2 le persone ancora da catturare) per traffico internazionale di droga (il reato piu' pesante in materia di stupefacenti), aggravato dalla modalita' "mafiosa" di gestione del sodalizio. Lo dicono i pm della Dda di Milano e lo ha confermato anche il gip Maria Cristina Mannocci, che ha suffragato le indagini coordinate dai magistrati ed eseguite - in un lavoro durato oltre tre anni - dal Nucleo investigativo dei carabinieri di Milano e dal Ros.


Operazione Area 51L'inizio vero dell'operazione - non smette mai di sottolinearlo il gip - e' tra il 23 e il 26 settembre 2015, quando Raffaele Procopio (45 anni) viene arrestato a Legnano: nel doppio fondo dell'auto che guida ci sono 30 chili di cocaina; il suo cellulare e' un Blackberry criptato ("vale 3mila euro, non fa foto non fa video, viene dal Canada" spieghera', come si ascolta nelle intercettazioni, uno degli indagati ad un altro). Procopio e' calabrese, fidato dei Gallace di Guardavalle e non nuovo ai viaggi andata e ritorno Lamezia-Milano. Due elementi dell'arresto ricorrono in tutta l'indagine: le auto modificate in modo sofisticato, apribili solo tramite marchingegni appositi, usate per trasportare droga e denaro. E i telefoni cellulari con la tecnologia piu' avanzata e la scheda americana per coprire dialoghi e contatti.

Operazione Area 51L'organizzazione, secondo i giudici, ha un vertice: Francesco Riitano, 37 anni, detto "Il Generale". Interno della cosca "Gallace" di Guardavalle, gia' presente al Nord. Riitano non e' una figura qualsiasi: e' "partecipe ed affiliato al locale di Guardavalle", in quanto ha avuto un ruolo nella latitanza del boss Vincenzo Gallace. Risulta residente in Germania, ma di fatto abita ad Arluno, raccoglie denaro da distribuire ai "calabresi", tratta la compravendita di droga con i colombiani, e soprattutto da' ordini ad Alfio di Mare, 67 anni. E' lui il numero 2: corriere della droga, grazie alla traduzione della moglie di origine cilena Silvana Colombo, parla con i colombiani di cui si definisce "amico" e fa la spola tra Barcellona e l'Olanda per le grosse consegne. I carabinieri ne certificano, dalle intercettazioni, una da 490mila euro il 26 agosto 2016 e ne bloccano un'altra da 360mila verso Utrecht il 4 settembre 2016.

Operazione Area 51E' lo stesso Di Mare, poi che si reca personalmente in Colombia, e parla con gli infiltrati a Malpensa. Ecco l'elemento nuovo dell'indagine: fra gli arrestati anche due tecnici aeroportuali, Davide Mazzerbo, di 47 anni, e Antonio Traettino, di 38. Di Maio incontra personalmente il primo proprio a Malpensa, mentre il secondo aveva preparato dei disegni industriali per mostrare come nascondere nella carlinga degli aerei intercontinentali dal Sudamerica una enorme partita di droga. E poi c'e' il contorno di personaggi con ruoli organizzativi ed esecutivi interni al clan: nelle carte si parla di Nicola Guido (31 anni, detto u Betteju), genero della sorella di Riitano e strettissimo del figlio del boss Gallace, Damiano. E Augusto Sama', cognato di Riitano stesso.

Operazione Area 51Sono loro gli incaricati del trasporto e della gestione, vivono tutti insieme, accompagnati dalle mogli, parenti tra loro e custodi del legame familiare, nel fortino di Arluno. La droga, dicono i magistrati , e' il loro unico lavoro: non hanno reddito eppure hanno famiglie da mantenere, "un patrimonio sociale, appartamenti e auto" e "hanno continuato la loro attivita' nonostante avessero avuto sentore di essere braccati dalle forze dell'ordine".


Operazione Area 51L'indagine rivela come gli schemi della 'ndrangheta rimangano uguali a se stessi. Quello che e' cambiato in questo caso e' stata l'entita' e l'oggetto dei sequestri: e' bastato trovare i soldi (in tutto 1 milione e 250mila euro) e non piu' la droga, per configurare il reato di traffico internazionale di stupefacenti. (AGI)

Operazione Area 51, così la ndrangheta gestiva il traffico di cocaina nel Milanese

Più informazioni