Cronaca

Operazione Area 51, così la ‘ndrangheta gestiva il traffico di cocaina nel Milanese

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Sgominare un’organizzazione criminale che importava droga dal Sudamerica all’Italia. Al centro dell'inchiesta i Gallace di Guardavalle. Arresti in tutta Italia e in Germania

"Una delle operazioni antidroga più importanti e rilevanti degli ultimi anni". L'ha definita così il comandante provinciale dei carabinieri di Milano, Canio Giuseppe La Gala, parlando dell'operazione Area 51, per la quale oggi sono state eseguite 21 ordinanze di custodia cautelare emesse dal Gip di Milano, Maria Cristina Mannoci, su richiesta della Dia. Traffico internazionale di stupefacenti con l'aggravante mafiosa, ovvero i reati di cui agli articoli 73 e 74 del DPR. 309 del 1990: queste le accuse. E una certezza: il collegamento con i Gallace di Guardavalle, nel Catanzarese.


Fiumi di denaro.
"Follow the money", ovvero "segui il denaro": questa la filosofia - una novità nel campo delle indagini per droga - che ha guidato gli inquirenti e gli investigatori. In questa operazione infatti non è stato sequestrato stupefacente ma soldi. E molti. Solo durante gli arresti di oggi che sono avvenuti tra Milano, Monza e Brianza, Alessandria, Perugia, Catanzaro, Roma, Varese e Vercelli i carabinieri hanno trovato 250 mila euro in contanti, nelle case e nelle tasche degli esponenti dell'organizzazione. Altri 390 mila sono stati sequestrati nel momento in cui un corriere stava per partire dall'Italia con un'auto verso l'Olanda, dove avrebbe dovuto consegnare il denaro direttamente ai cartelli colombiani.

Auto modificate. Gli inquirenti sono sicuri, dei rapporti diretti con i produttori sudamericani, perché lo stesso corriere era appena tornato in Italia dopo un viaggio a Barcellona per conto dell'organizzazione. Partito da Milano in macchina, insieme ad un altro, nella città catalana avevano pagato 490 mila. Fondamentali in questo caso le intercettazioni. Una parte interessante dell'indagine coinvolge le officine specializzate nel "modificare le auto" per rendere introvabile il denaro: anche i proprietari sono stati arrestati. Una delle officine si trovava ad Anzio, in provincia di Roma, l'altra a Sedriano, provincia di Milano. "La modifica delle auto era così sofisticata che in un'occasione ci abbiamo messo 24 ore a trovare i soldi che erano nascosti dietro un faro" ha raccontato Michele Miulli, comandante del nucleo investigativo dei carabinieri di Milano.

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