Cronaca

‘Ndrangheta ed elezioni, tre nuovi indagati. Ruberto: “Non rispondo dei miei candidati”

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Sul proprio profilo facebook, l'ex candidato a sindaco a Lamezia ed ex presidente di Calabria Etica, respinge le accuse e scarica i suoi candidati finiti al centro dell'operazione Crisalide

Ci sono tre indagati eccellenti nell'ambito dell'inchiesta "Crisalide" che ha portato all'esecuzione questa mattina di 52 fermi. Si tratta di Giuseppe Paladino, vicepresidente del consiglio comunale di Lamezia Terme. Indagati anche suo padre Giovanni Paladino e l'ex consigliere Pasqualino Ruberto, già finito nel calderone dell'inchiesta "Robin Hood". Il reato ipotizzato è di concorso esterno in associazione mafiosa. Dalle carte dell'inchiesta emerge come Giuseppe Paladino, insieme al padre e ad Antonio Miceli, nel corso della campagna elettorale avrebbe incontrato un esponente del clan Torcasio. Ruberto invece non sembrerebbe aver avuto diretti contatti con la cosca. 


Il post su fb. "Ottima operazione ed in galera chi è mafioso o contiguo alla criminalità organizzata. La vita democratica deve avere agibilità piena e mi sta bene pure ricevere avviso di garanzia (atto dovuto) per conoscere e difendere la mia persona da eventuali indotte accuse inesistenti". Così Pasqualino Ruberto ha commentato l'esito dell'operazione di questa mattina. "Sono sempre stato lontano da queste schifose pratiche elettorali e non mi sono mai appartenute. Diffido dalla divulgazione di fatti e situazioni lesive della mia persona e della mia reputazione respingendo ogni collegamento con clan o personaggi ad essi appartenenti. Chi si è reso autore di atti criminali avrà la giustizia contro quanto i miei legali che metteranno in atto ogni azione possibile a tutela della mia persona e dei miei affetti più cari. Continuo ad essere sereno fino alla morte perché contro di me mai nessuno potrà sostenere accuse di questo genere, a me la criminalità organizzata fa schifo quanto fa schifo a chi la combatte e l'ha sempre combattuta. Non ho responsabilità su azioni poste in essere da miei candidati e saranno loro a pagare o a chiarire le proprie posizioni, non ho mai fatto l'inquirente con loro in fase elettorale, ne' quando, subito dopo le elezioni mi hanno abbandonato per altri approdi politici, perché la politica dovrebbe essere pulita quanto libera da qualunque condizionamento".

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