Cronaca

Crisalide, il clan: “A Lamezia la strategia della tensione di Capaci e via D’Amelio” (VIDEO)

La famiglia dei Cerra- Torcasio- Gualtieri avrebbe voluto imporre il proprio dominio emulando le stragi che hanno portato alla morte dei magistrati Falcone e Borsellino

“Bloccali tutti e facciamo Falcone e Borsellino a Lamezia”. Antonio Miceli il reggente della cosca Cerra- Torcasio- Gualtieri avrebbe voluto ricreare nella Piana Lametina il clima di terrore, che ha caratterizzato le stragi di  Capaci e Via D’Amelio, come ha sottolineato il procuratore aggiunto della Dda di Catanzaro Giovanni Bombardieri nell’illustrare i dettagli dell’operazione Crisalide che all’alba di stamattina ha portato al fermo di 52 indagati su richiesta del sostituto Elio Romano. “Siamo indignati per quanto affermato da Miceli in questa intercettazione, indignati come magistrati e Forze dell’ordine in un giorno in cui si commemora la morte di due grandi magistrati”.

Scacco alle nuove leve. Un’indagine complessa partita all’inizio da soli accertamenti tecnici. “Parliamo di una ‘ndrangheta di serie A, che per anni ha controllato il territorio lametino- ha affermato il procuratore capo Nicola Gratteri, nel tentativo di formare nuove leve. Seicento i capi di accusa contestati agli indagati”, che vanno a vario titolo, dall’associazione a delinquere di stampo mafioso, al traffico illecito di sostanze stupefacenti, al possesso illegale di armi ed esplosivi, all’estorsione, al danneggiamento aggravato, alla rapina. Un’indagine che conta 21 episodi estorsivi e di danneggiamento come ha sottolineato il colonnello Marco Pecci, comandante provinciale dei carabinieri di Catanzaro, che ha anche ricordato che dall’inizio dell’anno a Lamezia sono stati arrestate 100 persone per reati associativi finalizzati al traffico di sostanze stupefacenti e di stampo mafioso. Il blitz condotto dai militari dell’Arma ha consentito di mettere sotto scacco le nuove leve, “giovani di età vicina e prossima ai 25 anni- ha detto Vincenzo Paticchio, comandante della legione Carabinieri Calabria- e in quanto giovani erano capaci di muoversi con maggiore destrezza e spavalderia". Un lavoro non facile -hanno ribadito il colonnello Alceo Greco e Fabio Vincelli del Nucleo investigativo di Catanzaro e Pietro Tribuzio comandante della compagnia dei carabinieri di Lamezia Terme -, "con un coefficiente di complessità molto elevato, perché all’inizio non potevamo contare sui collaboratori di giustizia, ma solo sulle attività tecniche, una ricostruzione di tipo investigativo h24”. 

L'appoggio del clan ai candidati. Per rafforzare il controllo del territorio gli appartenenti al clan sono intervenuti nell’ultima campagna elettorale per le comunali, assicurando sostegno ad alcuni candidati. Uno di questi è stato ripreso dai carabinieri mentre, con il cappuccio calato sul volto, incontrava alcuni esponenti della cosca. Inoltre era stato deciso che i manifesti elettorali dei candidati di riferimento dovessero essere gli unici a restare in piedi nel quartiere di Nicastro sotto il controllo dei "Cerra-Torcasio-Gualtieri". (ga.pa)

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