Politica

Movimento nazionale per la sovranità in azione, presentato a Vibo il piano per il Sud

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Chiaro l'obiettivo: creare subito 300mila nuovi posti di lavoro con un bonus per le imprese puntando su innovazione e coesione sociale

L'attuale difficile congiuntura economica, un patto straordinario per l'occupazione, la battaglia per la legalità, la lotta all'immigrazione clandestina. Questi i principali obiettivi del Movimento nazionale per la sovranità che ieri mattina ha presentato alla stampa, nella sede della biblioteca comunale di Vibo Valentia, il proprio piano per rilanciare il Mezzogiorno. Presenti, oltre alla responsabile per il meridione Gabriella Peluso, il coordinatore regionale, l'imprenditore Domenico Giovanni Arena, il coordinatore provinciale Fausto De Angelis, l'ex senatore Francesco Bevilacqua, la presidente del circolo di Vibo Caterina Macrì e l'ex consigliere regionale Salvatore Bulzomì. 

Movimento-nazionaleNel corso del dibattito, moderato dal giornalista Pino Scianò, sono state messe sotto accusa le strategie utilizzate dal governo per il rilancio del Mezzogiorno. Un tema su cui si è soffermato con dovizia di particolari proprio il coordinatore regionale: "Servono capacità di innovazione e coesione sociale - ha detto Arena - ripartendo da una fase di ascolti e diagnosi con il coinvolgimento costruttivo di tutti. Solo così il Sud potrà divenire fondamentale per la rinascita dello stesso Mezzogiorno".

Movimento-nazionaleSulla stessa lunghezza d'onda Gabriella Peluso. "Le nostre proposte sono concrete - ha asserito quest'ultimo -. Serve trovare subito 15 miliardi per 300mila  nuovi posti di lavoro entro un anno da attingere alla provvista dei 96 miliardi dei fondi già destinati al Sud, con 50mila euro di bonus alle imprese per ogni nuovi occupato". E ancora: un bonus per gli over 30 e più servizi per il lavoro, con il potenziamento dei centri per l'impiego e delle attività di collegamento.

"Il tema dell'occupazione - ha ribadito il sen. Bevilacqua - va affrontato con serietà. Così come quello delle Infrastrutture e dei trasporti". Ha messo nel mirino il Jobs Act, invece, Fausto De Angelis, "le cui politiche hanno determinato un quadro stagnante in tutta Italia.