Cronaca

Operazione Jonny, Sacco e don Scordio al gip: “Non abbiamo preso soldi a nessuno” (VIDEO)

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Si sono difesi dalle accuse il governatore della Misericordia di Isola Capo Rizzuto e il parroco di Isola don Scordio fornendo al giudice per le indagini preliminari di Crotone la propria versione dei fatti

"Abbiamo fatto tutto alla luce del sole. È tutto tracciato e ricostruibile e non ci sono appropriazioni di fondi da parte di nessuno". Il governatore della Misericordia di Isola Capo Rizzuto Leonardo Sacco, coinvolto nell'operazione "Jonny" della Dda di Catanzaro  ha risposto alle domande al gip del Tribunale di  Crotone Abigail Mellace  nel corso dell'udienza di convalida del fermo per i presunti illeciti nella gestione del Cara, il centro immigrati. Sacco, che è detenuto nel carcere di Vibo Valentia, è apparso molto provato. I suoi difensori Giancarlo Pittelli e Francesco Verri hanno affermato. "Leonardo Sacco ha deciso di sottoporsi a interrogatorio e di rispondere alle domande del giudice benché fosse molto provato. Ha fornito la sua versione dei fatti precisando di non essere riuscito a leggere tutto il provvedimento. Ha escluso qualunque ipotesi di appartenenza e complicità con la criminalità e ha chiarito di aver intrattenuto rapporti leciti e autorizzati con tutti i fornitori".

La difesa di don Scordio. Ha respinto ogni accusa anche don Scordio che ha negato di essersi mai occupato della gestione quotidiana della Misericordia, ma di esserne stato semplicemente il fondatore. ''L'interrogatorio è durato circa un'ora'', ha detto all'Adnkronos il legale Francesco Verri, sottolineando che il sacerdote era ''molto sofferente''. Don Scordio ha risposto alle domande del gip sostenendo di non aver mai avuto alcun rapporto con la criminalità organizzata.  Rispetto alle somme che la Fraternita di Isola avrebbe girato al parroco, quest’ultimo ha spiegato che sarebbero servite per opere sociali e per la prestazione di servizi. Quei soldi, ha detto, erano previsti da una convenzione tra due enti privati, la Misericordia e la parrocchia. I difensori del parroco, avvocati Francesco Verri e Giancarlo Pittelli, hanno riferito di un "contegno molto ossequioso del parroco nei confronti dell'autorità giudiziaria e di rispetto per il lavoro svolto dalla magistratura". I difensori hanno chiesto che non venga disposta nei confronti di don Edoardo Scordio, la misura cautelare in carcere o che vengano disposti i domiciliari. Le decisioni dei tre gip del Tribunale di Crotone impegnati negli interrogatori di 46 dei 68 fermati nell'ambito dell'operazione Jonny sono attese per la serata di giovedì.

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