Cronaca

Operazione Jonny, sigilli ad un patrimonio milionario. L’elenco dei beni sequestrati

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Ammonta ad oltre 80 milioni di euro il valore complessivo dei beni mobili ed immobili sequestrati nell'ambito della maxi-inchiesta condotta dalla Dda di Catanzaro

di MIMMO FAMULARO

Più filoni investigativi confluiti in un’unica inchiesta e sfociati nell’operazione congiunta di carabinieri, polizia e Guardia di finanza. Al centro di tutto gli Arena e i loro interessi nel settore dell’accoglienza dei migranti, ma anche in quello delle scommesse online. Nel contesto dell’operazione è stato eseguito, sulla base di accertamenti preliminari del ROS, un sequestro preventivo di beni emesso dalla procura distrettuale antimafia di Catanzaro nei confronti degli indagati per un ammontare complessivo di circa 70 milioni di euro.

Carabinieri-Catanzaro-operazione-JonnySigilli al patrimonio di Sacco. Il sequestro ha interessato l’intero patrimonio immobiliare riconducibile alla Fraternita di Misericordia di Isola di Capo Rizzuto, costituito da un convento di 1700 mq, successivamente ristrutturato ed adibito a poliambulatorio, dal teatro Astorino di Isola Capo Rizzuto e da diversi immobili, alcuni dei quali acquistati dallo stesso Sacco da soggetti organici alla cosca Arena, per salvaguardarli – secondo le ipotesi accusatorie - da possibili interventi ablativi. Il sequestro ha colpito anche la Miser. Icr srl - di cui la Fraternita di Misericordia è socio unico - che gestisce numerose attività di servizi sul territorio, tra cui il servizio di pulizie dei centri di biomasse di Strongoli e Crotone, le mense scolastiche di alcuni istituti di istruzione isolitani, il centro congressi di Isola Capo Rizzuto, l’aquarium dell’area marina protetta ed il centro polisportivo “alere flammam”. Il provvedimento comprende, inoltre, le partecipazioni della Miser al capitale sociale dell’Aeroporto S. Anna Spa di Crotone e della società editoriale Crotonese srl, acquisite nel tempo in evidente contrasto con il suo scopo prettamente mutualistico.

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Gdf-CatanzaroL'elenco dei beni sequestrati. Le indagini patrimoniali avrebbero permesso di rilevare l’esistenza di una netta sperequazione tra il tenore di vita sostenuto dagli indagati e l’ammontare dei redditi dichiarati al fisco, da cui è scaturito il sequestro dei beni personali (immobili, autovetture di lusso, imbarcazioni, conti correnti e polizze) nonché dell’impresa Sea Lounge srl di Isola di Capo Rizzuto costituita ed alimentata da Sacco e Poerio, facendo ricorso a capitali che per le Fiamme gialle sarebbero di sospetta provenienza (tra i beni di quest’ultima una flotta di imbarcazioni impiegate a scopo turistico e l’agenzia di viaggi Navy Tour).
Complessivamente, l’intervento ha avuto per oggetto: 11 società attive nel settore agricolo, della ristorazione, del turismo, dell’edilizia, della prestazione di servizi, 129 immobili (tra cui, 46 abitazioni, 1 residence, 4 ville, 9 garage, 6 depositi, 6 negozi e 38 ettari e mezzo di terreno), 81 autovetture, 27 ambulanze e 5 imbarcazioni nonché 90 rapporti bancari e 3 polizze assicurative. Gli accertamenti patrimoniali del Nucleo di polizia tributaria hanno portato poi al sequestro di due interi patrimoni aziendali, di 19 unità immobiliari (di cui 7 fabbricati e 12 terreni di vario genere per circa 20 ettari), quote societarie, 15 autovetture, 3 motoveicoli, 15 titoli PAC, 90 rapporti finanziari e 5 polizze assicurative per un valore complessivo di due milioni di euro.


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L'altro sequestro. Le indagini espletate dalle Fiamme gialle della Compagnia di Crotone hanno permesso di appurare che la cosca Arena avrebbe sancito un “accordo trasversale” con i referenti apicali di altre fazioni criminali, diretto al controllo totale del settore economico del gaming. Le attività svolte dai finanzieri hanno portato, oltre all’emissione di 10 dei provvedimenti di fermo di indiziato di delitto, al sequestro penale di beni per un valore stimato in 12 milioni di euro. Nell’elenco vengono annoverati un complesso aziendale, operante nel settore dei giochi e delle scommesse, avente sede a Crotone; due autovetture di lusso (Audi A6 ed Audi A8); un’attività commerciale esercente Bar; quattro beni immobili, fabbricati, siti a Crotone.

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A rischio confisca. Contestualmente i finanzieri hanno provveduto a sviluppare approfonditi accertamenti di natura patrimoniale, al fine di riscontrare accumulazioni di beni di valore sproporzionato rispetto ai redditi dichiarati, sintomatici dell’utilizzo di risorse finanziarie illecite riconducibili ai reati contestati. Così sarebbe stato individuato un ingente patrimonio finanziario ed immobiliare sottoposto a sequestro preventivo, in ottica di confisca. Si tratta di dodici beni immobili, fabbricati, siti a Crotone, Isola di capo Rizzuto e Castelnovo Ne’ monti (Reggio Emilia); sei autovetture; quattro motocicli; venti polizze assicurative sulla vita; sette conti di gioco; molteplici quote societarie relative ad imprese attive a Crotone ed Isola di Capo Rizzuto ed operanti nel settore dei giochi e delle scommesse, dei servizi informatici, delle assicurazioni e dei servizi di pulizie; oltre 50 conti correnti; oltre 50 conti deposito e risparmio; numerose cassette di sicurezza.

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