Cultura & Spettacolo

Oltre 20mila alla festa di Natuzza, il vescovo sulla causa di beatificazione: “Ci vuole tempo”

Celebrato il trentesimo anniversario della nascita della fondazione. Mons. Luigi Renzo invita i fedeli alla pazienza: "Ci sono dubbi e perplessità che sto cercando con i denti di risolvere"

Per Paravati quella di oggi è stata un’altra giornata di fede e di speranza. Tutto questo nel giorno della festa della Mamma e del trentesimo anniversario della nascita della fondazione “Cuore Immacolato di Maria Rifugio delle Anime" tanto cara a Natuzza. Due eventi in uno che hanno fatto accorrere nella Villa della Gioia dai venti ai trentamila pellegrini provenienti da ogni angolo della penisola.

L'omelia del vescovo. Ma il momento che ha catturato l’attenzione dei fedeli è stato quando il vescovo Renzo nel corso dell’omelia ha parlato della causa di beatificazione di mamma Natuzza. Queste le parole del presule: “Per quanto straordinaria sia stata la sua vita e la sua spiritualità, alla Congregazione della Dottrina della Fede permangono diversi Paravati-festa-della-Mamma-Vescovo-Luigi-Renzodubbi e perplessità che sto cercando con i denti di risolvere. Certamente ci riusciremo, ma ci vuole tempo e pazienza. Sono pienamente convinto che quello che facciamo ora ci farà guadagnare tempo dopo. La figura di Natuzza è molto bella, ma anche abbastanza complessa, soprattutto se non la si prende dal verso giusto: la causa deve partire col bene per non arenarsi dopo. Chiedo, pertanto, pazienza, ma anche molta prudenza nelle cose che si dicono e si fanno. Lo spontaneismo può anche portare a degli errori. Ancora Natuzza non può essere oggetto in nessun modo di culto pubblico fino a quando la Chiesa non riconosce ufficialmente le sue virtù eroiche. Solo allora può partire la sua venerabilità. Questo non è mortificarla, anzi. Questo non significa – ha sottolineato il vescovo - non amare Natuzza o non sentirci amati da Natuzza".

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