Le condizioni del ventitreenne della Sierra Leone erano già apparse difficili tant'è che l'equipe medica ha immediatamente disposto il ricovero in ospedale
Il viaggio della speranza che aveva portato oltre mille migranti sulle coste di Vibo Marina miete una nuova vittima. E' spirato ieri mattina uno dei giovani migranti trasferiti in prognosi riservata all'ospedale di Vibo. Aveva appena 23 anni ed era partito dalla Sierra Leone per una traversata resa ancora più drammatica dalle cattive condizioni atmosferiche e dal mare in burrasca.
La speranza. Le condizioni del ventritreenne della Sierra Leone erano già apparse difficili tant'è che l'equipe medica guidata dal dottore Antonio Talesa e coordinata dalla dirigente dell'Asp Rosabella Talarico ha immediatamente disposto il ricovero in ospedale. La morte è sopraggiunta quasi inevitabile dopo una settimana di agonia vissuta tra il reparto di Nefrologia e quello di Rianimazione per via delle gravi ferite riportate durante le drammatiche fasi del salvataggio in mare con il giovane che sarebbe rimasto schiacciato dalla folla.
Il bilancio. E' la seconda vittima di uno sbarco dai contorni drammatici. Sul rimorchiatore “Asso 29” , che ha condotto al porto di Vibo Marina oltre mille profughi, c'era infatti pure la salma di un sedicenne morto di stenti ancor prima di arrivare a destinazione. Un suo coetaneo è in gravissime condizioni nel reparto di Rianimazione dell'ospedale Jazzolino con i medici che stanno facendo di tutto per salvargli la vita. Come è stato fatto per due giovani donne trattate dall'equipe di Nefrologia del centro dialisi vibonese. La prima ha riguardato una donna in dialisi che da sei giorni non eseguiva un trattamento salvavita; l’altra una giovane ventenne con insufficienza renale acuta causa disidratazione che presentava già danni multi organi. Due storie dialitiche che grazie alla professionalità dei medici e del personale sanitario si sono concluse con un lieto fine.
