Cronaca

Processo Meta, condanne confermate in Appello per i boss di Reggio

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Tra le conferme “eccellenti”, quella a 27 anni di reclusione inflitta in secondo grado al presunto boss Giuseppe De Stefano, detto “il Crimine”

Confermate in Appello le condanne a carico dei “vertici” delle più importanti cosche della ‘ndrangheta locale, indagati nell’ambito del processo “Meta”, nel quale la pubblica accusa è stata rappresentata dal sostituto procuratore Giuseppe Lombardo. Tra le conferme “eccellenti”, quella a 27 anni di reclusione inflitta in secondo grado al presunto boss Giuseppe De Stefano, detto “il Crimine”, ovvero la carica a cui spetterebbe il potere di vita o di morte sugli appartenenti ai clan del mandamento reggino (che va da Bagnara Calabra a Melito Porto Salvo). Altri 20 anni di reclusione per Pasquale Condello, “il Supremo”, e Giovanni Tegano, “uomo di pace”, 21 anni, uno in più che in primo grado, infine per Pasquale Libri.


Le altre condanne. Per Domenico Condello “Gingomma”, nipote del superboss, la pena passa da 23 a 20 anni di carcere, mentre è di 21 anni,  tre in meno quella inflitta a Pasquale Bertuca. Sconto di pena per  Nino Imerti, che passa da 21 a 14 anni di reclusione, mentre è solo di pochi mesi la riduzione di pena incassata da Giovanni Rugolino, che passa da 18 anni e 4 mesi a 18 anni di carcere. Come chiesto dall’accusa, cadono le aggravanti contestate a Cosimo Alvaro, che passa da 17 anni 9 mesi e 10 giorni a 18 anni di carcere. Escluso uno dei capi d’accusa contestatigli, per Domenico Passalacqua la pena passa da 16 a 11 anni di carcere, mentre è di 8 anni la pena inflitta a Francesco Creazzo, in precedenza punito con 16 anni di reclusione. Aumenta invece di un anno la pena inflitta all’imprenditore Natale Buda, che passa da 13 a 14 anni di carcere, mentre è di 4 anni e 3 mesi la pena inflitta all’imprenditore Nino Crisalli. Leggera riduzione di pena arriva anche per l’ex sindaco di San Procopio, Rocco Palermo, condannato a 3 anni e 4 mesi in luogo dei 4 anni e 6 mesi rimediati in precedenza, e per Antonio Giustra, in precedenza condannato a 3 anni e 6 mesi, oggi a 2 anni e 3 mesi. Assolto Stefano Vitale.

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