Cronaca

Truffa sui lavori dell’autostrada, Cavalleri resta dietro le sbarre

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Il Tribunale del riesame  ha mandato ai domiciliari Rota mentre ha revocato la misura cautelare per il direttore operativo dell’ Anas De Vita

Resta in carcere Gregorio Cavalleri, imprenditore 66enne arrestato lo scorso 3 aprile nell’ambito dell’inchiesta “Chaos” della Procura di Vibo su una presunta truffa sui lavori del tratto autostradale compreso tra gli svincoli di Mileto e Rosarno. Lo ha deciso il Tribunale del riesame, che ha rigettato le richieste avanzate dai difensori di Cavalleri (avvocati Giuseppe Scozzani e Maria Zalin) e ha confermato la custodia cautelare in carcere. Decisione diversa, invece, per la segretaria dell’imprenditore, Carla Rota (difesa dall’avvocato Maria Zalin), per la quale è stata accolta la richiesta degli arresti domiciliari. Il Riesame ha invece revocato la misura dei domiciliari per il geometra Vincenzo De Vita (difeso dagli avvocati Guido Siciliano e Giovanni Spataro), direttore operativo dell’Anas, per il quale sono stati disposti tre mesi di interdizione dai pubblici uffici.

Il blitz. L’inchiesta, di cui è titolare il sostituto procuratore Benedetta Callea, rappresenta la prosecuzione dell’attività avviata dalla Procura vibonese nel dicembre del 2015 e scaturita, a maggio del 2016, nel sequestro del tratto Mileto-Rosarno dell’A2. L’operazione dello scorso 3 aprile ha portato a 9 arresti (12 in tutto gli indagati) per accuse a vario titolo che vanno dalla frode in pubbliche forniture alla truffa aggravata ai danni di ente pubblico, fino all’attentato alla sicurezza dei trasporti.

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