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Porto di Gioia, in dirittura di arrivo la Zes. Dieni ribatte: “Accordo capestro”

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Per la deputata il patto non scongiura il pericolo di licenziamento che incombe su 400 dipendenti

Nel corso della riunione a Palazzo Chigi per il monitoraggio delle opere del Patto Calabria, il presidente Oliverio, presenti i Ministri Graziano Delrio e Claudio De Vincenti, ha posto, tra le altre cose, l'esigenza di dare immediata accelerazione alle procedure per la realizzazione della Zes a Gioia Tauro. "A tal proposito è opportuno – ha detto Oliverio - che anche in coerenza con quanto concertato nel corso della riunione che si è svolta al Ministero dei Trasporti, dove erano presenti le parti sociali, la convocazione di tutti i soggetti interessati all'attuazione degli interventi previsti nell'accordo di programma Gioia Tauro sottoscritto a luglio 2016" Il Ministro De Vincenti ha rassicurato il presidente Oliverio, informandolo che è in via di conclusione il lavoro per l'approvazione di una specifica norma di legge in grado di consentire la realizzazione della Zes a Gioia Tauro e ha accolto altresì la proposta di tenere nei prossimi giorni una riunione in Calabria con la Regione e le forze sociali


L'allarme. "Quello siglato a Roma è un accordo capestro che nulla dice sul futuro dei lavoratori del porto di Gioia né, tantomeno, scongiura il loro licenziamento". È quanto afferma la deputata del M5S Federica Dieni all'indomani del vertice al ministero dei Trasporti a cui hanno preso parte, tra gli altri, il governatore della Calabria Mario Oliverio, i rappresentanti di Medcenter container terminal e le sigle sindacali. "È un fatto certamente positivo – osserva la parlamentare – che i lavoratori abbiano deciso di sospendere lo sciopero e di riprendere le attività dello scalo. Purtroppo, però, l'intesa raggiunta al ministero non rispecchia le legittime aspettative dei 400 dipendenti messi alla porta da Mct. Nell'accordo, infatti, si prospetta solo una possibile riduzione del numero degli esuberi e l'eventuale proroga, dopo i primi tre anni, dell'Agenzia dei portuali.Troppo poco, insomma – aggiunge Dieni –, per cantare vittoria e considerare superato il problema. La triste verità è che l'accordo di ieri non ha risolto nulla e non ha fornito nuove certezze ai lavoratori, oggi come ieri nel limbo del precariato con, in più, sulla testa la spada di Damocle del possibile licenziamento»«Da Delrio e Oliverio – conclude la deputata 5 stelle – era lecito aspettarsi di più: per la tutela dei dipendenti e delle loro famiglie e per dare concretezza alla tanto sbandierata volontà di rilancio della più grande infrastruttura calabrese". 

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