Cultura & Spettacolo

“Reggio Calabria, città che legge”. La soddisfazione del sindaco

Reggio Calabria e’ stata inserita tra i 366 comuni italiani che si possono fregiare del titolo di “Citta’ che legge”. La qualifica riconosciuta alla citta’ di Reggio Calabria si inserisce all’interno di una iniziativa pubblica promossa nel corso dell’inverno scorso da Il Centro per il libro e la lettura, d’intesa con l’Anci. Il bando prendeva spunto dalla premessa universale che identifica nella lettura quel valore che determina la crescita intellettuale, sociale ed economica di una comunita’. Da qui la ricerca di quei comuni in cui concretamente il principio trova una sua dimora, una manifestazione concreta a vantaggio dei cittadini e dei lettori.

La citta’ di Reggio Calabria ha dimostrato di soddisfare i parametri richiesti dal Ministero Beni Culturali e dal Centro promotore della iniziativa, in quanto l’amministrazione comunale si impegna a svolgere con continuita’ politiche pubbliche di promozione della lettura sul proprio territorio. Alcuni dei requisiti richiesti riguardano la presenza di una o piu’ biblioteche di pubblica lettura sul territorio, l’esistenza di iniziative congiunte di promozione della lettura tra biblioteche, scuole, librerie, associazioni, ma anche dei festival in grado di attirare e attivare pratiche condivise per la promozione della lettura. Grazie al prezioso riconoscimento la citta’ di Reggio Calabria potra’ partecipare ai bandi che verranno lanciati nel corso dell’anno per premiare i progetti culturali piu’ meritevoli. Al di la’ della gratificazione ottenuta, l’amministrazione Falcomata’ e’ riuscita cosi’ ad intercettare degli strumenti concreti a sostegno della crescita socio-culturale del territorio reggino. Soddisfatto il sindaco di Reggio Calabria Giuseppe Falcomata’. “In un bilancio bloccato qual e’ il nostro – ha commentato il sindaco – che non consente di destinare risorse importanti alla iniziative culturali, e’ importante aver intercettato questa iniziativa che ci consente, adesso, di poter usufruire di uno strumento ad integrazione delle nostre politiche di programmazione territoriale culturale”.

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