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La Naca tra liturgia e folklore. Una folla di fedeli accompagna il Cristo morto (VIDEO)

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Si rinnova a Catanzaro la tradizionale processione della Naca, che in città viene considerata il momento più importante della settimana santa

Un fiume di fedeli ha seguito la tradizionale processione della Naca, il momento più significativo della settimana Santa nella città di Catanzaro dove si intrecciano religiosità e pietà popolare, liturgia e folklore. Ma prima di tutto la Naca rappresenta il ricordo della passione di Cristo con la culla (da cui prende il nome il termine Naca) dove viene deposto il Cristo morto, dopo la sua crocifissione, celato da un velo e custodito da 4 puttini, accolto dai cittadini, dalle autorità civili, religiose e militari con grande commozione e un forte applauso, quasi a voler ringraziare il miracolo più grande che il Signore potesse dare all’umanità: suo figlio, morto per riscattare e donare al mondo la vita eterna.


La culla è caratterizzata da una croce con due angeli e dal simbolo del pane spezzato, dal quale esce il sangue che cola nel calice eucaristico. Dietro la Naca, la statua della Madonna Addolorata, entrambe portate lungo un corteo, in cui si alternano preghiere e musiche solenni. L’evento, che ogni anno si svolge a rotazione nella chiesa di una delle quattro congreghe religiose più antiche (del Carmine, di San Giovanni, del Rosario e dell'Immacolata) è partita dalla chiesa del San Giovanni e si è snodata per le vie del centro, catalizzando l'attenzione dei numerosi fedeli di ogni fascia di età accorsi da tutte le parti del Catanzarese e non solo, per assistere a quello che in città viene considerato l’evento per eccellenza della cristianità.

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