Cultura & Spettacolo

“L’eterno viaggiatore”, il “nostos” tra classico e moderno di Emanuele Aloisi

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“Un poema di misura classica con tutti gli ingredienti di una modernità turbata, affannata, in corsa verso mete di difficile ancoraggio”. Può essere così definita l’ultima fatica di Emanuele Aloisi, cosentino di origini, trapiantato nel piccolo centro di Zaccanopoli, sul Poro vibonese. “L’eterno viaggiatore” è un’opera che fa della scoperta una sorta di meta mai definitiva dell’umano agire. 

L'eterno viaggiatore di Emanuele Aloisi“Un odisseico travaglio tra mari e coste  – scrive Nazario Pardini che ha recensito l’opera –  tra isole e orizzonti, tra civiltà e personaggi, che ne determinano sostanza e dilemmi. L’eterno viaggiatore: un titolo appetitoso, invogliante; un titolo polivalente, plurimo se riferito alla vicenda umana; al tema del viaggio, del nostos, nostoi, che coinvolge tutti noi in quanto umani, esseri che su questo scrimolo dell’universo siamo ridotti a vivere, con l’animo intriso di dubbi e incertezze, una storia che ci unisce e ci compatta o perlomeno ci dovrebbe unire per vincere ostacoli che la navigazione ci presenta in un mare purtroppo disseminato di scogli e di trabucchi”.

 

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