Cultura & Spettacolo

‘Ndrangheta, Fiorella Mannoia a parenti vittime: “Sud cambierà l’Italia”

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Tra le persone incontrate dalla cantante anche i familiari di Maria Chindamo, la donna di Laureana di Borrello scomparsa nel nulla

Fiorella Mannoia ha incontrato a Cittanova, dove si è esibita in un concerto, il sindaco Francesco Cosentino, gli assessori ed una ristretta delegazione di familiari delle vittime di 'ndrangheta. L'incontro, secondo quanto e' stato reso noto, e' stato organizzato dall'amministrazione "per omaggiare l'artista e la donna", come spiegato da Francesco Cosentino.  "Lei e' un esempio positivo importante, per questo abbiamo chiesto a una cittanovese di cui siamo orgogliosi, l'artista Sisetta Zappone, che lavora tra Londra e il Messico, di mettere a disposizione la sua arte per creare l'omaggio che stiamo per consegnarle". 

Prima della consegna della matrice in rame e di sei acqueforti di Siesta Zampone, Cosentino ha presentato gli altri membri della delegazione: l'associazione Piana Libera, "che rappresenta i familiari delle vittime innocenti di mafia", e la famiglia Chindamo che ha raccontato la storia della familiare scomparsa". Silvia Ventra, presidente di Piana Libera, ha spiegato: "Questa nostra associazione e' nata proprio per tirare fuori la paura in cui ci siamo chiusi per tanti anni. Cittanova ha avuto anni di paura e di silenzio, da dieci anni stiamo cercando di portare fuori le nostre storie, di raccontarle. Partendo dal dolore abbiamo messo su con il sindaco dei progetti che stanno andando avanti".


Fiorella Mannoia, visibilmente commossa, ha commentato: "Ho sempre pensato e continuo a pensare che questo Paese lo cambiera' il Sud. Sara' dura, il percorso e' lungo, pero' e' questo che dobbiamo fare. Un percorso che dobbiamo fare tutti insieme, a partire dai bambini, che sono il futuro e devono essere loro per forza a cambiare le cose. Anche a piccoli passi ce la possiamo fare S.i cambia la mentalita' poco per volta: quella degli italiani in generale, che scambiano il diritto per un favore, perche' ce l'abbiamo proprio nel sangue. E purtroppo nel Sud questa cosa e' un po' piu' radicata. Pero' quando scardiniamo questi modi di pensare e riusciamo a renderci conto che i diritti sono diritti, e non sono favori, quando si trasforma la nostra mentalita', perche' da qui si parte, allora davvero si puo' cambiare. Non ho mai smesso di crederci". 

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