Cronaca

Acquistavano droga con i soldi della ‘ndrangheta, 23 arresti

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Diverse le partite di stupefacente che sono state sequestrate durante le indagini che avrebbero accertato forniture di cocaina anche di 27 chili nell'arco di un mese

Ventitrè persone arrestate, di cui quattro finite ai domiciliari, nell'ambito di una vasta operazione eseguita stamattina da ben 300 carabinieri e che ha portato a smantellare una banda specializzata nel traffico di droga e armi tra il nord Italia e la Sardegna, oltre dedita alle rapine e alle estorsioni, tra cui spicca il tentativo di furto della salma di Enzo Ferrari dal cimitero di Modena. 45 in tutto le persone coinvolte nell’inchiesta per dieci delle quali è stato disposto l'obbligo di dimora mentre gli altri sono stati denunciati a piede libero.


Base in Piemonte. Secondo gli investigatori l'organizzazione avrebbe avuta la sua base a Orgosolo, nel Nuorese, con ramificazioni a Parma, Reggio Emilia, Modena, Lodi, Grosseto, Mantova e Padova. A capo della banda, si ritiene vi fosse Giovanni Antonio Mereu, 46enne di Orgosolo residente a Traversetolo (nel parmese) che avrebbe stretto anche “importanti e stabili legami” con la criminalità calabrese.

Gli affari. Quanto al presunto traffico di armi gli inquirenti ritengono sia coinvolto anche un militare dell'Esercito oltre che un impiegato del Ministero della Difesa. Le armi, realizzate spesso anche assemblando parti rubate al Cerimat, sarebbero state anche utilizzate come corrispettivo per il pagamento di partite di droga acquistate dalla Ndrangheta calabrese e inviate in Sardegna. Diverse le partite di stupefacente che sono state sequestrate durante le indagini che avrebbero accertato forniture di cocaina anche di 27 chili nell'arco di un mese. L’indagine, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia, ha preso il via nell'ottobre del 2007 dopo il sequestro a scopo di rapina dei coniugi nuoresi Giampaolo Cosseddu e Pietrina Secce a Galtellì, conclusosi con un bottino di 50mila euro prelevati dalla filiale della Banca Intesa di Orosei, di cui il sequestrato era direttore.


In galera. Tra gli arrestati ci sono tre parenti di Mereu a Orgosolo e Pasquale Musina, 40 anni, anche lui originario del paese barbaricino, ritenuto personaggio di spicco dell'organizzazione e i cui familiari hanno un'azienda nel Grossettano. In manette anche quelli che sono considerati i referenti sardi di Mereu, Antonello e Graziano Lutzu, di 52 e 26 anni, entrambi di Mamoiada; Emanuele Cianciotto, 52 anni, di Fonni, e Antonio Francesco Pipere, 51 anni, di Orgosolo. In carcere sono finiti anche i contatti calabresi di Antonio Mereu: Francesco Rillo, 46 anni, e Antonino Modaferri, 37 anni, oltre al figlio dell'armaiolo Renato Bazzan, Willy di 29 anni.