Cronaca

Neonata muore dopo il parto, indagati 8 camici bianchi dell’ospedale Pugliese (NOMI)

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Nei loro confronti si ipotizza il reato di omicidio colposo. Domani il conferimento incarico al medico legale demandato per l'esame autoptico sul corpo della piccola


di GABRIELLA PASSARIELLO

Poche ore di vita, il tempo di incrociare gli occhi di chi l’ha messa al mondo e il suo cuore ha smesso di battere, senza alcuna motivazione apparente. Nel giro di ventiquattro ore la felicità nell’abbracciare il frutto dell’amore e la disperazione nell’aver perso l’unica ragione di vita. Il fatto è successo nel nosocomio del capoluogo calabrese domenica scorsa. I genitori della piccola hanno denunciato quanto è successo ai carabinieri della Compagnia di Catanzaro, facendo scattare l’inchiesta, istruita dal sostituto procuratore Debora Rizza. Otto i camici bianchi del reparto di Ostetricia e Ginecologia dell’ospedale Pugliese- Ciaccio di Catanzaro finiti nel registro degli indagati per omicidio colposo. Si tratta di Luigi Marzano, Gisella Cammarano, Pasquale Novellino, Giuseppina Scozia, Angela Gabriele, Emanuela Pietragalla, Elisa Pascale e Anna Di Giuseppe. Un atto dovuto l’avviso di garanzia inviato a tutela degli stessi indagati, in un momento in cui la Procura di Catanzaro vuole fare chiarezza sulle cause di una morte ancora tutta da chiarire e piena di interrogativi.


L'autopsia. Una prima risposta potrebbe arrivare dalle risultanze dell’esame autoptico sul corpicino della neonata. E proprio domani il pubblico ministero titolare del fascicolo conferirà l’incarico al medico legale demandato ad eseguire l’autopsia sulla salma che al momento resta a disposizione dell’autorità giudiziaria. Per ricostruire la dinamica del decesso, per scoprire se ci fossero patologie nel feto durante la gestazione della mamma o per individuare eventuali responsabilità di tipo medico- sanitario, se insomma quella morte poteva essere evitata, i carabinieri, su disposizione della Procura hanno sequestrato il cordone ombelicale della piccola, insieme alla sua cartella clinica e quella della madre.

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