Cronaca

Multopoli, chiesta l’assoluzione per un vigile… ma solo per motivi tecnici

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Discusso l'abbreviato per uno dei trentacinque imputati coinvolto nell'inchiesta che ha travolto Palazzo de Nobili. La decisione il 19 giugno


“Sono purtroppo costretta a chiedere l’assoluzione perché non trovo la multa con relativo bollettino nel mio fascicolo”. Per motivi esclusivamente tecnici il pm Graziella Viscomi, al termine della requisitoria ha chiesto al gup di scagionare il vigile Luciano Calabrese, giudicato con rito abbreviato, uno dei trentacinque imputati coinvolti in “Multopoli”, l’inchiesta che ruota attorno ad un giro di multe cancellate grazie ad amici, parenti di amici, politici, dipendenti comunali compiacenti, carabinieri e in prima linea gli agenti della Polizia municipale del capoluogo calabrese. Il giudice per l’udienza preliminare Giovanna Gioia deciderà le sorti di Calabrese, difeso dall’avvocato Francesco Di Lieto il prossimo 19 giugno, giorno in cui il gup sarà chiamato a pronunciarsi anche sulle trentaquattro richieste di rinvio a giudizio a carico di altrettanti imputati.

Le accuse. Le ipotesi accusatorie da cui devono difendersi, a vario titolo, sono associazione a delinquere, truffa aggravata, abuso di ufficio, falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici, falsità materiale commessa dal privato e simulazione di reato. La più grave accusa di associazione a delinquere pesa sugli ex assessori comunali Massimo Lomonaco, Stefania Lo Giudice, il capo della polizia municipale Giuseppe Antonio Salerno e il maggiore Salvatore Tarantino. I primi due per acquisire consenso elettorale e gli altri due per ottenere prestigio in ambito politico si sarebbero associati per far ottenere o conseguire ingiusti profitti patrimoniali con l’annullamento illegittimo di una valanga di multe, abusando e strumentalizzando il potere e le funzioni di cui erano investiti. Tra gli imputati il primo cittadino di Catanzaro Sergio Abramo e il consigliere Domenico Tallini, a carico dei quali si ipotizza il reato di abuso di ufficio.


I nomi degli imputati. Massimo Lomonaco, Stefania Lo Giudice, Salvatore Tarantino, Giuseppe Antonio Salerno, Domenico Tallini, Sergio Abramo, Carlo Nisticò, Domenico Amico, Adelina Angotti, Rosaria Paola Barbuto, Francesco Basile, Luciano Calabrese, Antonio Celi, Rocco Cristallo, Maria Teresa De Masi, Maria Teresa Di Martino, Ubaldo Errigo, Ivan L’Arocca, Vincenzo La Croce, Rosario Lo Stumbo, Orlando Nisticò, Antimo Paternuosto,  Francesco Pellegrino, Umberto Raimondo, Giovanni Rubino, Gianfranco Rotundo, Alessandro Rubino, Leonardo Rubino, Luigi Sacco, Luigi Talarico,Ivan Tucci, Pasqualina Usai,  Maurizio Valente, Luigi Veraldi e Santo Veraldi. (ga. pa.)

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