Economia & Società

Lavoro, addio ai “voucher” in Calabria all’insegna del boom

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A fare la parte del leone nell'utilizzo dei voucher è stata la provincia di Reggio Calabria, seguita da quella di Cosenza e Catanzaro. In coda Vibo Valentia e Crotone


L'addio ai "voucher" in Calabria, regione da sempre in sofferenza per la penuria di occasioni di lavoro, si caratterizza all'insegna del boom. Sono stati oltre un milione e mezzo (per l'esattezza un milione 491 mila 436, secondo l'ultimo rapporto Uil), i buoni lavoro staccati dal Pollino allo Stretto nel 2016, pari all'1,1% del totale nazionale (145 milioni) con un aumento, come certificato da Bankitalia nell'aggiornamento congiunturale dello scorso novembre, del 31% rispetto al periodo corrispondente dell'anno precedente.

I dati. Un trend di utilizzo in netta crescita, dunque, quello registrato lo scorso anno, se si tiene conto che, sempre a livello regionale, i buoni lavoro movimentati erano stati 818.140 nel 2014 e un milione 249 mila 67 nel 2015. A fare la parte del leone nell'utilizzo dei voucher è stata la provincia di Reggio Calabria, con 490.912 buoni, seguita da quella di Cosenza con 452.975 e Catanzaro con 330.875. In coda Vibo Valentia, con 117.924 voucher, e Crotone 99.328, ultima nella graduatoria nazionale.