Domenica 26 marzo, in occasione della Festa patronale di Maria SS. Di Romania, nella Chiesa Cattedrale di Tropea, con inizio alle ore 19, si terrà un interessante concerto per cori polifonici. La rassegna corale, organizzata dal locale Coro polifonico “Don Giosuè Macri”, fortemente voluta dal suo Direttore, Maestro Vincenzo Laganà, e dal suo Presidente, Paolo Ceraso, vedrà la partecipazione di alcuni dei principali Cori polifonici della provincia di Vibo Valentia e precisamente: il Coro “Dominicus” di Soriano Calabro, diretto dal Maestro Gianfranco Cambareri; la “Nuova Corale Polifonica” di Vibo Valentia e il Coro “San Francesco d’Assisi” di Presinaci, entrambi diretti dal Maestro Francesco Arena; la “Schola Cantorum Madonna del Rosario di Pompei” di Vibo Marina, diretta dal Maestro Lucia Quattrocchi; e, infine, lo stesso Coro “Don Giosuè Macrì” di Tropea, diretto dal Maestro Vincenzo Laganà, il quale è anche Direttore artistico della rassegna, già noto per aver composto e musicato un intenso e coinvolgente Oratorio (“Francesco servo di Dio”) ispirato alla vita e alle opere di don Francesco Mottola.
Nel corso della rassegna, i Cori partecipanti eseguiranno per lo più canti “mariani”, ispirati e dedicati a Maria, la Madonna, la Madre amata; canti di diversi autori e di diverse epoche storiche: Ave Maria di Busto e Ubi caritas di Lauridsen (Coro Dominicus); Magnificat di Brigadoi (Nuova Corale Polifonica); Ave Maria di Vavilov-Caccini e Ave Maria di Palombella (Coro San Francesco d’Assisi); Vorrei essere un fiore di Ruggero e Gerusalemme di De Marzi (Schola Cantorum); Ave Maria di De Victoria e Ave Maris Stella di Grieg (Coro Don Giosuè Macrì); Ave Maria di Macrì e l’inno a Maria SS. Di Romania O Mamma nostra o Mamma santa di Laganà (Cori uniti). Un intenso ed emozionante momento di musica sacra, dunque, che vale sicuramente la pena seguire e condividere, nell’attesa dei festeggiamenti dedicati alla Madre di tutti i tropeani. E proprio a Lei è dedicata la rassegna corale, alla Vergine di Romania, patrona di Tropea e della Diocesi, dalla carnagione scura e dalle origini remote nel tempo, che è la “Mamma santa”, il simbolo più alto della devozione dei tropeani, come ben mette in evidenza il ritornello dell’inno a lei dedicato dal Maestro Laganà: “O Mamma nostra, o Mamma Santa, facci scura e luci janca. Teni ‘mbrazza u Figghiu Santu e i Trupea Tu si u vantu”.
