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Dieta mediterranea, scoppia la polemica. Grillo (Ncd): “Sul tema c’è totale ignoranza”

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Durissima reazione dell’ex consigliere regionale all’approvazione della proposta in Commissione regionale Bilancio

La Dieta mediterranea accende ancora una volta i riflettori delle polemiche. A reagire all’approvazione della proposta di legge arrivata in Commissione Bilancio di Palazzo Campanella è l’ex consigliere regionale Alfonso Grillo che non esita a lanciare strali pesantissimi all’indirizzo dei fautori della proposta: “Ascoltando o leggendo certe dichiarazioni, Ancel Keys – spiega Grillo – si rivolterebbe nella tomba. La proposta di legge appena approvata in commissione Bilancio palesa la totale ignoranza rispetto ad un tema che andrebbe affrontato con maggiore responsabilità. In un sol colpo calpestati storia, tradizione e cultura di un territorio che, sul tema, può piacere o meno, ha avuto la sua genesi”.

“Degli studi di Ancel Keys, condotti a Nicotera nel 1957, anche se citati in premessa, non mi pare si conosca l’essenza – prosegue – considerato che i promotori della legge nello stilare il testo hanno pensato sì alla dieta ma ne mutano il concetto allo scopo di mantenere equilibri politici territoriali. Il tema è di carattere scientifico, può avere sì anche importanti risvolti economici, ma non può essere snaturato rispetto ai dettami previsti dallo studioso Americano. Non si può, inserire tutto e tutti”.

Quindi la provocazione: “Mi dicano gli illustri promotori della legge perché inventarsi roccaforti della dieta mediterranea, quando la cittadina di Nicotera ha avuto di diritto il riconoscimento della storia e della comunità scientifica planetaria.
Per non parlare della pastrocchio elaborato nel tentativo di inserire una certa forma di tutela delle comunità culturali caratterizzanti, occitane, arbereshe, grecanica, permanenze ebraiche, arabe, sintu, che sinceramente si fa fatica a capire cosa c’entrano.
Una confusione insomma. La ratio della legge 45/2013, a mia firma, approvata dal precedente consiglio regionale, aveva inquadrato perfettamente il tema, valorizzazione tutela e promozione della Dieta Mediterranea”.
Ergo, “ancora una volta si perde tempo, e mentre la Calabria arranca le altre regioni – vedi Campania e Puglia – in tema di dieta mediterranea hanno superato da tempo i livelli di proposta e di azione e raccolgono i risultati e i riconoscimenti.
L’ostinata ricerca della notorietà di qualche consigliere regionale ha fatto perdere alla Calabria, tempo prezioso, economie e investimenti capaci di rinvigorire un settore, quello dell’agroalimentare. Per non parlare del danno d’immagine e delle occasioni perse, in termini di ritorno mediatico, che la notorietà e la sempre più diffusa attenzione nei confronti della Dieta Mediterranea l’intera popolazione del pianeta rivolge. È notizia di questi giorni che il nostro Paese è in vetta alla speciale classifica di Bloomberg che considera durata e qualità della vita legate alla nutrizione. Come dire più della ricchezza, conta la dieta mediterranea. Lo tengano a mente i nostri consiglieri”.