Cronaca

Riduzione in schiavitù e sequestro di persona, fermata una nigeriana

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Nel corso di specifici servizi di polizia giudiziaria svolti presso la tendopoli di San Ferdinando (RC) dove stazionano numerosi immigrati prevalentemente di origine sub-sahariana, nell'ambito del più ampio dispositivo di controllo straordinario del territorio disposto dal Questore della Provincia di Reggio Calabria, personale di questa Squadra Mobile e del Commissariato di Pubblica Sicurezza di Gioia Tauro (RC), ad esito di mirata attività d'indagine, coordinata dalla Procura della Repubblica di Palmi, ha sottoposto nei giorni scorsi a fermo d'indiziato di delitto di iniziativa, ex art. 384 c.p.p., Joy Omorodion, cittadina extracomunitaria di nazionalità nigeriana, in quanto gravemente indiziata di aver commesso i seguenti reati:

a) concorso in riduzione in schiavitù, per avere, con il fratello Sunday Omorodion (tratto in arresto in flagranza di reato nel mese di novembre 2016), ridotto in schiavitù la connazionaleventenne B.I., approfittando della sua situazione di vulnerabilità, mantenendola in uno stato di soggezione fisica e psicologica continuativa, nonché tenendola segregata, in condizioni igieniche pessime, in una stanza di un appartamento di Rosarno (RC), costringendola a prostituirsi; obbligandola, altresì, a versare loro l'intero importo di ogni prestazione sessuale,minacciandoladi infliggerle lesioni personali e di uccidere i congiunti nel suo Paese di origine,se non si fosse prostituita per riscattare il debito di 20.000,00 euro contratto per raggiungere l'Italia;

b) concorso in sequestro di persona, per avere, con il fratello Sunday Omorodion, privatoB.I. della libertà personale, tenendola segregata, in condizioni igieniche pessime, all'interno di una stanza di un appartamento di Rosarno (RC) e costringendola a prostituirsi, obbligandola a versare loro l'intero importo di ogni prestazione sessuale;


c) sfruttamento della prostituzione e violenza sessuale, per aver gestito, con il fratello Sunday, Omorodion l'esercizio di una casa di prostituzione in Rosarno (RC)controllandola, dirigendola amministrandola e dividendone i profitti, favorendo e sfruttando e sfruttavano la prostituzione di B.I., costringendola a compiere e subire atti sessuali tenendo i contatti e contrattando il prezzo delle prestazioni sessuali con i clienti, accompagnandoli presso la stanza dove la predetta veniva costretta a prostituirsi. Con l'aggravante dell'aver commesso i fatti con la minaccia di infliggerle lesioni personali e di uccidere i congiunti nel suo Paese di origine, se non si fosse prostituita per riscattare il debito di 20.000,00 euro contratto per raggiungere l'Italia. L'attività che ha portato al fermo della suindicata donna nigeriana, ha avuto inizio nel mese di novembre 2016, allorquando la Squadra Mobile veniva a conoscenza che a Rosarno era stata segregata e tenuta sotto stretta sorveglianza da un uomo e una donna di colore, una giovane donna nigeriana che veniva costretta, insieme ad altre sue connazionali, a prostituirsi. La ragazza era riuscita a mettersi in contatto e a chiedere aiuto ad un suo amico connazionale residente nel centro Italia, al quale aveva fornito alcune indicazioni di massima sul luogo dove si trovava. Nel corso delle conseguenti ricerche, gli investigatori di questa Squadra Mobile, unitamente a personale del Commissariato di P.S. di Gioia Tauro, individuavano l'abitazione all'interno della quale era presente la vittima assieme ad uno dei suoi sfruttatori, tale Sunday Omorodion, e ad altre due ragazze costrette a prostituirsi. Il controllo dell'appartamento permetteva di constatare che le donne vivevano in stanze di piccole dimensioni, con alcune brandine, in condizioni igienico-sanitarie estremamente precarie. L'altro sfruttatore, una donna, non era presente nell'abitazione ma veniva riconosciuta dalla parte offesa come la sorella dell'arrestato, rispondente al nome di Joy Omorodion Quest'ultima, nonostante le continue ricerche non veniva rintracciata atteso che si era resa irreperibile.

La vittima, B.I., sentita dagli investigatori, riferiva che le sue peripezie erano iniziate nel mese di giugno 2015, che veniva costretta a prostituirsi con numerosi soggetti, a tutte le ore del giorno e della sera, che per la prestazione i suoi aguzzini chiedevano 10 euro che riscuotevano direttamente dai clienti. Le risultanze investigative permettevano di trarre in arresto, nella flagranza di reato, Sunday Omorodion, mentre, Joy Omorodion, veniva deferita in stato di irreperibilità. Peraltro, nell'ambito dei servizi di controllo straordinario del territorio, la donna veniva rintracciata all'interno della tendopoli di San Ferdinando (RC) che pertanto veniva sottoposta a fermo di indiziato di delitto per i reati sopra indicati. Il fermo veniva convalidato dal Giudice per le Indagini Preliminari presso il Tribunale di Palmi che applicava, , nei confronti della donna, la misura cautelare della custodia in carcere.