Cultura & Spettacolo

Mileto nel ricordo di Giuseppe Occhiato, il romanziere e lo studioso

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Ricordato nella sua città a sette anni dalla morte. L’occasione offerta dalla presentazione di un volume che raccoglie alcuni suoi studi

L’occasione è stata offerta dalla presentazione di un volume che raccoglie alcuni suoi studi. Ricordata nel salone monsignor Vincenzo De Chiara la figura dello scrittore Giuseppe Occhiato, autore di alcune opere entrate negli anni a pieno titolo nella cultura meridionale come “Carasace – il giorno che della carne cristiana si fece tonnina” data alle stampe nel 1989, in cui si parla dell’incursione aerea nel corso della seconda guerra mondiale all’aeroporto di Vibo Valentia e delle numerose vittime civili di Mileto, “Oga Magoga” del 2000 con la quale vinse il premio Corrado Alvaro, “lo sdiregno” del 2006 e “l’ultima erranza” dell’anno successivo.

Uno scrittore Occhiato, oggi considerato uno degli intellettuali calabresi più importanti del dopoguerra, che con la sua penna unica e irrepetibile, ha saputo raccontarci, con il piglio del romanziere di razza, una Calabria inquieta, magica, straordinariamente viva e dalle pulsioni forti e antiche. L’occasione è stata offerta dalla presentazione del volume “Mileto- Studi Storici”, curato da Filippo Ramondino e Franco Galante, che raccoglie una serie di scritti dell’appassionato studioso miletese, morto a Firenze sette anni fa all’età di 72 anni. L’evento è stato curato dall’associazione culturale “Milesia”, in stretta collaborazione con l’ archivio storico diocesano, con la Domus Idee e con il Comune di Mileto rappresentato nell’occasione dal sindaco Crupi e dall’assessore Schimmenti.
Nel corso della serata di presentazione dedicata alla figura e all’opera di Occhiato, coordinata dal giornalista Giuseppe Currà, hanno relazionato Filippo Ramondono, Franco Calzone, Marilisa Morrone-Naymo e il vescovo monsignor Luigi Renzo il quale ha evidenziato la capacità dello scrittore miletese di comunicare e arricchire gli altri con i suoi studi e i suoi scritti.

Il grande studioso. Non per niente Occhiato è stato per i miletesi anche e soprattutto il grande studioso che ha saputo riportare alla luce, con le sue opere la Mileto antica e normanna. Un lavoro che il ricercatore ha svolto con dedizione assoluta, radunando giorno dopo giorno, con meticolosità, un’infinità di frammenti che sono poi diventati memoria viva e che oggi sono in grado di tramandarci quel retaggio di arte millenaria e di valori culturali, indispensabili ai nostri giorni, per vivere il presente. Nel corso della serata Giulia Muzzopappa ha letto una missiva inviata dalla moglie del compianto scrittore Amelia Cirianni in cui è stato ribadito il grande amore dell’autore di Oga Magoga per la sua Calabria e la sua Mileto. La serata culturale, nel segno di Occhiato e del suo messaggio di uomo dedito alla penna, all’inchiostro e allo studio delle bellezze antiche, è stata, inoltre, allietata da alcuni pezzi musicali, tra cui quello di Pino Currà dedicato alla strage di Carasace, eseguiti dal gruppo “La Corte di Ruggero” . (v.v.)

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