Dieci vanno in carcere e due ai domiciliari. Gli affiliati aiutavano i boss che si trovano in regime detentivo
di GABRIELLA PASSARIELLO
Avevano costituito nuove leve per rinsaldare le fila della cosca Giampà con lo scopo di continuare le attività estorsive per conto dei capi cosca sottoposti a regime detentivo in seguito alle diverse operazioni di Polizia condotte in questi anni. Un obiettivo bloccato alle prime luci dell’alba di oggi, quando durante una vasta operazione 'Antimafia, la Polizia di Stato ha eseguito dodici ordinanze di custodia cautelare a carico di affiliati al clan Giampà, vergate dal gip del Tribunale di Catanzaro su richiesta della Procura distrettuale.
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Le ipotesi di accusa. Le attività investigative sono state condotte dalla Squadra mobile di Catanzaro e dal commissariato di Lamezia Terme, in sinergia con il Servizio centrale operativo e sono state coordinate dal procuratore aggiunto Giovanni Bombardieri di concerto con il sostituto Elio Romano sotto la supervisione del procuratore capo di Catanzaro Nicola Gratteri. Una valanga di ipotesi di accusa vengono contestate dalla Dda di Catanzaro ai dodici arrestati, dieci dei quali si trovano in carcere e due agli arresti domiciliari. Le accuse vanno dall’associazione a delinquere di stampo mafioso, all’estorsione ai danni di esercizi commerciali e di imprenditori operanti nella città di Lamezia Terme, agli atti intimidatori consistiti nel posizionare bottiglie incendiarie nei pressi di attività commerciali e di danneggiamento con l’utilizzo di ordigni esplosivi.
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I NOMI DEGLI INDAGATI
- Vincenzo Giampà, alias "Il Camacho", 49 anni (in carcere)
- Eugenio Giampà, 28 anni (in carcere)
- Roberto Castaldo, 27 anni (in carcere)
- Pasquale Mercuri, 28 anni (in carcere)
- Gregorio Scalise, 25 anni (in carcere)
- Giuseppe Paone, 23 anni (in carcere)
- Francesca Allegro, 32 anni (in carcere)
- Francesco Morello, 32 anni (in carcere)
- Marco De Vito, 42 anni (in carcere)
- Danilo Cappello, alias "Kirbi", 29 anni (in carcere)
- Vincenzo Vigliaturo, 26 anni (ai domiciliari)
- Andrea Mancuso, 25 anni (ai domiciliari)
- Vincenzo Bonaddio, 58 anni
- Umberto Estino, 25 anni
- Francesco Renda, 33 anni
- Michele Muraca, 53 anni
- Claudio Paola, alias “Trachino”, 28 anni
- Giovanni Cristiano, 39 anni
- Luigi Notarianni, 25 anni
- Francesco Cerra, alias “Maniscalco” 28 anni
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