Cronaca

‘Ndrangheta a Lamezia, l’omicidio Torcasio e la nuova mappa criminale disegnata dai pentiti

polizia-5.jpg

L’operazione antimafia Andromeda ha consentito di delineare fondamentali scenari, individuando un nuovo gruppo e un nuovo organigramma

di GABRIELLA PASSARIELLO

L’ordine l’avevano dato i vertici delle cosche federate Cannizzaro-Da Ponte e Iannazzo, quello di far fuori tutti i Torcasio, ritenuti responsabili del vecchio capo cosca Giuseppe Cannizzaro avvenuta a Lamezia nel 1998.  In questa faida si inquadra l’omicidio di Vincenzo Torcasio freddato da numerosi colpi di pistola il 15 gennaio 1984, un delitto rimasto più o meno impunito per trent’anni, fino a quando la Dda di Catanzaro non è riuscita a fare luce arrestando alcuni colpevoli grazie alle intercettazioni e alle  dichiarazioni del collaboratore di giustizia Gennaro Pulice, raggiunto da un’ordinanza cautelare nell’operazione antimafia del maggio 2005 nome in codice Andromeda. 

Operazione "Andromeda 2", nuovo colpo ai clan lametini. Ci sono due irreperibili (FOTO-VIDEO)

L'omicidio Torcasio. L’inchiesta aveva, tra gli altri, portato in carcere Bruno Gagliardi e Alfredo Gagliardi, in esecuzione di un’ordinanza di misura cautelare firmata dal gip della distrettuale Giuseppe Perri su richiesta del sostituto procuratore della Dda di Catanzaro Elio Romano.  Bruno Gagliardi, per gli inquirenti è uno dei mandanti dell’omicidio che ha agito in concorso con Alfredo Gagliardi, con i due killer Gennaro Pulice , Enzo Spena, a sua vota ucciso in un agguato mafioso  da parte della cosca Giampà il 26 ottobre del 2006. Ma era anche colui  che era adibito agli appostamenti,  ai sopralluoghi. Osservava le abitudini della vittima e a bordo di più motocicli a Falerna, individuava il luogo e il tempo opportuno per commettere il delitto, consegnando a Pulice una delle armi da utilizzare.

Alfredo Gagliardi invece, aveva il compito di segnalare la presenza della vittima nel locale “Quelli della notte”, avvisando i due esecutori materiali dell’omicidio Pulice e Spena. Quel giorno venne raggiunto da una raffica di colpi di arma da fuoco anche Vincenzo Curcio, che stava accompagnando Torcasio. Non era lui il vero obiettivo dell’agguato, Curcio è rimasto ferito e ricoverato all’ospedale di Lamezia Terme.

'Ndrangheta, 14 arresti a Lamezia. Scacco alle cosche Iannazzo e Cannizzaro-Daponte

Pulice-Gennaro

Gennaro Pulice

La mappa disegnata dai pentiti. Un nuovo organigramma criminale è stato quindi delineato dai collaboratori di giustizia. Le dichiarazioni dei pentiti si sono rivelate fondamentali per delineare la volontà di alcuni affiliati di creare un nuovo gruppo di ‘ndrangheta, dissociandosi dai Cannizzaro. Tra questi anche Gennaro Pulice, diventato collaboratore di giustizia alcuni mesi dopo l’operazione Andromeda, vuoi perché temeva per la sua stessa vita, vuoi per la premialità riconosciuta a chi decide di collaborare con la giustizia.  Un passaggio  spiegato agli inquirenti da Pier Paolo Stranges affiliato alla cosca Cannizzaro Da Ponte  e Giuseppe Giampà, appartenente al clan Giampà. Stranges, sposato con Giuseppina Cannizzaro, ha fornito agli inquirenti un organigramma della famiglia Cannizzaro, indicando le persone più rappresentative e quelli che insieme a lui facevano parte del gruppo di fuoco comandato proprio da Gennaro Pulice, che rappresentava il trait d’union con i vertici della famiglia, dai quali prendeva gli ordini sulle azioni omicidiarie da realizzare.

Nelle dichiarazioni rese, Stranges ha evidenziato la strategia criminale messa in atto dalla famiglia Cannizzaro che mirava ad annientare tutti i componenti dei Torcasio, al punto che dopo l’uccisione dei fratelli Torcasio, Giovanni, 47 anni, assassinato il 29 settembre del 2000 insieme al suo autista, Nino, 40 anni, ucciso il 30 marzo del 2002 e Antonio, 44 anni assassinato davanti al commissariato di Polizia a Lamezia il 23 maggio 2003, gli stessi evitavano di uscire dalla proprie abitazioni. E i Cannizzaro  nella brama di vendetta avrebbero cercato di eliminare altri membri della consorteria. Vincenzo Torcasio, lo stesso che aveva ucciso Antonio Torcasio, rappresentava uno degli obiettivi, dedito anche alla riscossione delle estorsione era ritenuto dalla cosca rivale un soggetto estremamente pericoloso.

Processo "Andromeda", 33 condanne alle cosche del Lametino. Tre gli ergastoli

toga

I verbali di Stranges. Il collaboratore di giustizia inoltre ha riferito di aver partecipato a due tentativi per realizzare l’omicidio di Vincenzo Torcasio, detto “Enzino”, evidenziando altri particolari importanti successivi al suo assassinio: “Per come mi chiedete sono anche a conoscenza che Gennario Pulice, intorno al 2005, si è trasferito a Catanzaro, poiché, si erano deteriorati i rapporti con i Cannizzaro  e dopo l’uccisione di Torcasio, Gennaro Pulice aveva acquisito un grado più altro nella ‘ndrangheta tanto da consentirsi di farsi un gruppo criminale autonomo. Per tale motivo ci convocò a me ed Anzalone per comunicarci che lui e Bruno Gagliardi avrebbero costituito un gruppo e chiederci quali erano le nostre intenzioni. Alchè io riferì che intendevo rimanere con i Cannizzaro, per motivi di amicizia, mentre Anzalone accosentì a seguire Pulice. Per come mi chiede Pulice anche mentre era con i Cannizzaro aveva rapporti con la famiglia Iannazzo tramite Bruno Gagliardi. Tali rapporti continuarono anche dopo l’uscita dal carcere di Pulice che fu arrestato nell’ambito dell’estorsione dell’ingegnere Grandinetti, avvenuta qualche mese dopo la riunione in cui ci comunicò la sua intenzione di farsi un gruppo autonomo. Infatti dopo l’uscita dal carcere, pur essendosi trasferito a Catanzaro, faceva la spola con Sambiase per mantenere i rapporti con i Iannazzo. Sono anche a conoscenza che dopo questa volontà di creazione di un gruppo nuovo da parte di Pulice e Bruno Gagliardi , gli stessi si recarono da Vincenzo Bonaddio, all’epoca reggente della famiglia Giampà, rappresentandogli che avevano costituito un nuovo gruppo, pretendendo più sazio a Lamezia per estorsioni e attività illecite".

Operazione "Andromeda", nuovo colpo ai clan lametini. Ci sono due irreperibili (FOTO-VIDEO)

... e quelli di Giampà. Anche Giuseppe Giampà ha fornito agli investigatori e agli inquirenti informazioni circa l’esistenza di una nuova organizzazione di ’ndrangheta: “In quel periodo Bruno Gagliardi , Gennario Pulice ed Enzo Spena dicevano di far parte di un gruppo autonomo che si era distaccato dai Iannazzo e dai Cannizzaro, ma in realtà né io, né mio zio credevamo più di tanto che costoro agivano autonomamente senza dover dare conto ai Iannazzo. In particolare credevamo che questa loro affermazione rientrasse in realtà in una strategia degli stessi Iannazzo e Cannizzaro che in tal modo  volevano far apparire di essere rispettosi delle diverse competenze territoriali e che quindi eventuali invasioni del territorio di nostra competenza erano in realtà da attribuire a tale sedicente gruppo autonomo in modo da allontanare eventuali ritorsioni del territorio di nostra competenza".

Più informazioni