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Fondi europei, Ferrara (M5s): “La Calabria non decolla”

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“Troppi i ritardi e le criticità che il Sud e la Calabria in particolare continuano a registrare in termini di sviluppo”

“Non stupisce la preoccupazione per il Mezzogiorno del Commissario Cretu”. Lo dichiara l’eurodeputata calabrese Laura Ferrara riferendosi a quanto affermato dalla Commissaria Ue alle Politiche Regionali nel corso dell’incontro a Pompei. “Troppi i ritardi e le criticità che il Sud e la Calabria in particolare continuano a registrare in termini di sviluppo legato alla spesa dei fondi comunitari – continua la Ferrara –. Come evidenziato da Corina Cretu è la macchina amministrativa che non funziona come dovrebbe e, nonostante la pioggia di milioni di euro arrivati dall’Europa, non c’è alcuna traccia di crescita e sviluppo sul territorio”. È di qualche giorno fa la risposta all’interrogazione a firma proprio di Laura Ferrara in cui si chiedeva alla Commissione europea notizie circa il monitoraggio sul programma FSE Calabria della precedente programmazione e per il quale erano stati sospesi i fondi per un ammontare di oltre 71 milioni di euro.

“Ad oggi – informa la Ferrara – quei fondi non sono stati ancora sbloccati. Causa della sospensione sono appunto le carenze dal punto di vista amministrativo. L’ultima missione di audit per la chiusura di questo programma, importante perché si tratta di fondi destinati a settori legati al welfare, si è tenuta lo scorso settembre ed ancora in quella occasione la Commissione rilevava criticità. Come possiamo sperare che si faccia bene con la nuova programmazione se il Dipartimento ha difficoltà a chiudere quella precedente? E sui programmi 2014-2020 siamo quasi all’anno zero – conclude l’eurodeputata del Movimento 5 Stelle – continuo a ricevere giornalmente segnalazioni sul fatto che la Regione vada a rilento nell’emanazione di nuovi bandi, soprattutto quelli a valere sul FSE in cui i ritardi sono sempre più consistenti. La Calabria non è ancora salita sul treno che porta in Europa nonostante gli artifici contabili secondo i quali la spesa dei fondi è aumentata. Sul territorio non si rileva alcun miglioramento in termini di sviluppo e l’altissimo tasso di disoccupazione e l’aumento della povertà ne sono una prova inconfutabile”.