Cronaca

Ruberto si dimette da consigliere comunale. Ecco la lettera scritta dal carcere di Vibo

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L’ex presidente di Calabria Etica arrestato, insieme a Nazzareno Salerno, nell’ambito dell’inchiesta “Robin Hood” era già stato sospeso dalla Prefettura

Una lettera dal carcere per ufficializzare le sue dimissioni. Pasqualino Ruberto l’ha scritta dalla sua cella all’interno della casa circondariale di Vibo Valentia dove si trova recluso dallo scorso 2 febbraio, ovvero dal giorno in chi è scattata l’inchiesta “Robin Hood” che ha coinvolto politici, amministratori, dirigenti regionali e imprenditori. Secondo l’accusa, Pasqualino Ruberto, in qualità di ex presidente di Calabria Etica avrebbe fatto parte di un presunto comitato d’affari che avrebbe assecondato gli interessi, tra gli altri, dell’ex assessore regionale Nazzareno Salerno.  Immediatamente dopo l’arresto la Prefettura di Catanzaro lo aveva sospeso dalla carica di consigliere comunale di Lamezia Terme dove era stato eletto in qualità di candidato a sindaco perdente nelle elezioni del 2015. Con questa lettera ha deciso di dimettersi ufficialmente dall’incarico e al suo posto subentrerà Davide Mastroianni.

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carcere viboLa lettera. Questo il contenuto della lettera firmata da Pasqualino Ruberto ed indirizzata al presidente del Consiglio comunale di Lamezia Terme, Francesco De Sarro: “Con la presente il sottoscritto Pasqualino Ruberto, consigliere comunale del gruppo consiliare Labor, formula in modo irrevocabile le proprie dimissioni dalla carica di consigliere comunale. Le vicende giudiziarie che hanno anche coinvolto la mia persona, non mi lascerebbero il tempo e la dovuta serenità che le funzioni del consigliere implica di avere. Ringrazio tutti voi colleghi consiglieri per la collaborazione avuta, in questi due anni quasi, di lavoro comune nelle commissioni e nei consigli comunali. Grazie per l’affetto e la stima dimostratami in discussioni politiche e/o di merito anche quando ci ha visti su posizioni contrapposte. Una certezza posso darvi: è quella che non avrete mai da vergognarvi di un collega consigliere che ha potuto rubare un solo euro dalle casse pubbliche che ha gestito. Scrivo dall’interno di una cella nel carcere di Vibo e le condizioni non mi permettono una forma della comunicazione consona al destinatario. Di questo, presidente, le chiedo scusa ma sono certo che ne comprenderà il motivo. Auguro a tutti voi un buon lavoro, un lavoro che produca il meglio per la città di Lamezia Terme nel prosieguo della consiliatura. Lamezia Terme lo merita ed io ve lo auguro con tutto il cuore, così come auguro a me di abbracciare presto la mia adorata figlia, i miei affetti più cari e la conclusione della vicenda giudiziaria che mi vede coinvolto con le giuste condanne per chi colpevole, e le giuste libertà per chi innocente”.

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