Politica

Università della Calabria, studenti: “Politica dimentica dramma del lavoro”

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Intervenuto per portare il suo ringraziamento all’Italia e alle autorità accademiche, davanti al capo dello Stato, anche lo studente di Aleppo

unnamed-3E’ intervenuto per portare il suo ringraziamento all’Italia e alle autorità accademiche, davanti al capo dello Stato, Bashar Swaid, iracheno di Aleppo, rappresentante della comunità degli studenti internazionali dell’Università della Calabria, dove, alla presenza di Mattarella, si è tenuta la cerimonia di apertura dell’anno accademico. Bashar ha sottolineato il suo dolore nel dover lasciare la sua città, oggi al centro di aspri combattimenti. “Ma volevo proseguire la mia attività scientifica e ho fatto domanda di una borsa di studio “Unicaladmission” – ha detto il giovane – e non dimenticherò mai gli sforzi enormi fatti dall’ufficio internazionale e dal centro residenziale di questo ateneo per facilitare le procedure del mio arrivo”. Oggi anche sua moglie è una studentessa dell’Unical. “Grazie – ha detto infine – presidente, grazie Italia”.

Gli studenti. “Come è possibile che il dibattito politico, da circa un decennio, si concentri in modo infruttuoso e demagogico sulla legge elettorale senza trovare la soluzione necessaria? Perché non suscita lo stesso interesse e la stessa attenzione politica il dramma dell’abbandono scolastico, della fuga dei cervelli, della disoccupazione giovanile?” Lo ha chiesto Domenico Tulino, presidente del Consiglio degli studenti dell’Università della Calabria, intervenuto nel corso della cerimonia di inaugrazione dell’anno accademico dell’ateneo nel campus di Arcavacata di Rende, alle porte di Cosenza. Nel corso della cerimonia è intervenuta anche Paola Dodaro, rappresentante del personale tecnico e amministrativo, che ha sottolineato come il processo di didattica e di ricerca sia a rischio per gli atenei italiani, “in particolar modo per quelli del Meridione, alla luce del contesto socio-economico di riferimento che obbliga – ha detto Dodaro – inevitabilmente alla sopravvivenza”.

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