Cronaca

Il Consiglio di Stato dà ragione alla Pubbliemme: “Gravi errori del Comune di Vibo”

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Sei sentenze riconoscono la legittimità degli impianti pubblicitari delle aziende. Le ordinanze di demolizione vengono annullate

 Il Consiglio di Stato ha riconosciuto che non occorre alcun permesso a costruire per l’installazione degli impianti pubblicitari. L’intera materia è regolata infatti da una disciplina speciale e completa nel Codice della strada del 1993 e nei regolamenti comunali che prescrivono la sola autorizzazione da parte del Comune. Ciò è ribadito da sei distinte sentenze, tutte identiche nelle motivazioni, depositate ieri dal Consiglio di Stato, che riformano in toto le decisioni prese nel 2011 dal Tar di Catanzaro che aveva respinto altrettanti ricorsi. Annullate pertanto le ordinanze emesse nel 2011 dal Comune di Vibo Valentia (dirigenti Demetrio Beatino e Filippo Nesci) con le quali era stata disposta la demolizione degli impianti pubblicitari. Per il Consiglio di Stato, tali ordinanze di demolizione emesse dal Comune di Vibo Valentia (ed in alcuni casi addirittura già eseguite senza attendere la pronuncia del massimo organo giurisdizionale amministrativo) sono da ritenersi quindi illegittime. Accolti, dunque, i tre ricorsi presentati dalla Pubbliemme srl, dalla “Ige Comunicazioni” e da Affitalia Outdoor srl, contro il Comune di Vibo Valentia. Le sentenze, che avranno importanti ripercussioni anche a livello nazionale, ribaltano anche precedenti pronunce di segno contrario in materia.

Le conseguenze. Non occorrendo il permesso a costruire (o licenza edilizia che dir si voglia), ma solo l’unica autorizzazione prevista dal Codice della strada, sono da ritenersi illegittime le demolizioni degli impianti pubblicitari eseguite nel novembre scorso a Vibo Valentia in piazza Spogliatore, con il Comune che si è affrettato a rimuovere gli impianti nel gennaio 2016, con l’ausilio dei vigili del fuoco, nonostante fossero pendenti i giudizi di appello dinanzi al Consiglio di Stato che si è ora pronunciato chiaramente. Essendo stati accolti i ricorsi da parte dei privati titolari degli impianti pubblicitari rimossi, il Comune resta ora esposto ad un’azione risarcitoria non indifferente per il danno provocato da demolizioni che il Consiglio di Stato ha ritenuto illegittime.  

La reazione. “E’ un grande successo. Un successo sul quale non abbiamo mai nutrito dubbi, consapevoli della correttezza del nostro agire, improntato su solidi presupposti di onestà, legalità e trasparenza. E’ una sentenza che rende giustizia alle nostre ragioni ma che ci ripaga solo parzialmente dell’inconcepibile campagna stampa diffamatoria e strumentale subita e dei gravissimi errori commessi nei nostri confronti da alcuni rappresentanti delle amministrazioni locali, di fronte invece ad una condotta – la nostra – assolutamente ineccepibile”. Così Domenico Maduli, presidente del Gruppo Pubbliemme, commenta le sei sentenze del Consiglio di Stato attraverso cui è stata riconosciuta la legittimità di tutti gli impianti pubblicitari – della Pubbliemme e di altre aziende dello stesso gruppo leader in Italia nel settore della pubblicità outdoor – per i quali il Comune di Vibo Valentia aveva emesso ordinanze di demolizione.

“Abusivismo” a Vibo: demoliti gli impianti pubblicitari (VIDEO)

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