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Comune Vibo, fuori anche Cutrì: pronti ad entrare in giunta Manduca e Riga

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La nomina di entrambi i nuovi componenti dell’esecutivo potrebbe essere perfezionata già nelle prossime ore

Porte girevoli a palazzo “Luigi Razza”. Il rimpasto è praticamente servito. Il sindaco Elio Costa è in procinto di nominare i due nuovi assessori che dovranno sostituire gli “uscenti” Loredana De Marco e Bruno Cutrì. Tutto adesso è pronto per la rimodulazione della giunta che non seguirà il metodo indicato dal capo dell’Amministrazione qualche mese addietro. I partiti fino ad oggi non sono stati convocati. E difficilmente verranno chiamati in causa.

Neo assessori. Nelle prossime ore, il sindaco procederà manu propria alla nomina dei due nuovi componenti dell’esecutivo. Si tratta di Raffaele Manduca, indicato da Forza Italia e di Silvia Riga, prima dei non eletti della lista “La città che vorrei”, esclusa per un voto dal Consiglio comunale. L’ex addetta alla Comunicazione ed in generale alla campagna elettorale dell’attuale primo cittadino, siederà in giunta in quota Costa, seppure con il benestare di Forza Italia e delle altre forze di maggioranza. Manduca occuperà lo scranno della De Marco su chiara indicazione di Mangialavori.

La nuova maggioranza. Diversi i nodi da sciogliere all’interno della maggioranza e, più in generale, in Consiglio comunale. La nascita di “Vibo Civica”, il gruppo formato da Maria Rosaria La Grotta e da Katia Franzè, non fa che alimentare confusione. La compagine ispirata a Vincenzo Pasqua rimane nell’alveo della maggioranza. E ciò nonostante il consigliere regionale del gruppo “Oliverio presidente” abbia contribuito a formare la lista del Partito democratico alle ultime elezioni provinciali, eleggendo Antonio Schiavello che ha deciso di non aderire al nuovo soggetto di palazzo “Luigi Razza”. Pasqua, sostanzialmente, si trova ad essere rappresentato da tre eletti divisi in due schieramenti entrambi vicini alla maggioranza al Comune. Mentre in Consiglio provinciale, fa squadra con il Partito democratico. Una sorta di politica dei “due forni” che infastidisce non poco il centrodestra e mette in imbarazzo lo stesso sindaco. 

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