Cronaca

Mani delle ndrine sullo Stadium e San Siro. Indagato: “Abbiamo spalle coperte”

Le inchieste della Dda di Torino, Milano e Reggio Calabria rivelano gli interessi delle cosche reggine e crotonesi sullo Stadium e sul Meazza. Nel mirino, biglietti, gadget e ristorazione

Che la ‘ndrangheta abbia da tempo varcato i confini regionali è fatto ben noto. Che sia riuscita ad infiltrarsi nella maggiori holding finanziarie nazionali ed internazionali è altrettanto evidente. Ma l’ultima frontiera della criminalità organizzata è costituita dalla capacità delle cosche di mettere le proprie mani sui principali stadi italiani. Da Milano a Torino – come chiarisce questa mattina la Gazzetta del Sud – le Direzioni distrettuali antimafia indagano sugli interessi dei clan in questo settore. Bagarinaggio, servizi sugli spalti, vendita di gadget, sciarpe e bandiere, allettano non poco le principali famiglie mafiose della nostra regione.

“Alto Piemonte”. Nell’ambito di un’inchiesta condotta dalla Dda del capoluogo piemontese sarebbe emerso, infatti, che gli esponenti delle famiglie Pesce-Bellocco di Rosarno non sarebbero del tutto all’oscuro della vicenda. Per gli inquirenti una cellula della cosca avrebbe creato un gruppo di ultrà della Juventus in modo da stringere contatti con funzionari e manager della società. In questo modo, le ndrine entrerebbero in possesso di biglietti da vendere poi a prezzo agevolato. Dall’avviso di conclusione indagini, nessuno dei dirigenti bianconeri figura tra gli indagati, nè quale parte lesa. Da quel che trapela non sarebbero stati messi a conoscenza della levatura criminale di taluni personaggi con cui involontariamente sarebbero entrati in contatto.  “Noi abbiamo le spalle coperte – dice tuttavia un indagato intercettato – perchè abbiamo i cristiani che contano”.

San Siro. Anche a Milano gli interessi della ndrangheta intorno allo stadio non sarebbero pochi. Di recente la corte d’Appello ha confermato le condanne per i sei imputati che avevano scelto il rito abbreviato, accusate di aver tentato di mettere le mani sul catering per le partite del Milan a San Siro. Tutta gente legata ai clan Libri-De Stefano-Tegano di Reggio Calabria.

“Six Towns”. Il Meazza compare pure nell’inchiesta “Six towns” della Dda di Catanzaro che lo scorso 18 ottobre ha portato all’arresto di 36 persone ritenute vicine alla cosca Marrazzo di Belvedere Spinello. La ndrina avrebbe riservato per sè “la prelazione sul movimento terra, sul racket estorsivo in pregiudizio dei venditori ambulanti di panini in zona San Siro e sullo spaccio di stupefacenti”.