Cultura & Spettacolo

Vibo, “Notte licei classici” tra tradizione e innovazione. Il ds: “Futuro poggia su solide basi” (FOTO)

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Tra filosofia, letteratura, arte e musica per costruire un futuro che poggi le proprie basi su un passato denso di significati, senza trascurare che l’uomo e dunque l’humanitas nel senso autentico del termine, costituiscano il fulcro intorno al quale ruota una vasta gamma di saperi. Queste le premesse che hanno consentito di dar vita anche in città alla “Notte dei licei classici”. Un’iniziativa di carattere nazionale sposata anche dal dirigente scolastico Raffaele Suppa, dagli studenti e dai docenti del “Morelli” che hanno saputo proporre richiami ad un passato non immerso in un’atmosfera favolosa ed inarrivabile, ma capace di fornire stimoli alle future generazioni. A chiarire tali concetti, docenti universitari, attori di livello nazionale, ma anche e soprattutto gli studenti del liceo classico che – diretti dalle docenti Continanza, Marino e Melecrinis – hanno saputo allietare con la musica ed un’ambientazione adeguata la serata.

notte liceo classico 1Di sicuro, l’apertura dei cancelli della scuola ha costituito un grande successo. Centinaia di persone, tra queste il sindaco della città Elio Costa, hanno varcato l’ingresso dell’antico istituto per assistere alle numerose esibizioni. Gli allievi del laboratorio teatrale hanno esordito con la recitazione di alcuni versi dell’Antigone, nota tragedia di Sofocle ed hanno concluso la serata con il Lamento di Danae, sulle orme del poeta Simonide. In mezzo, il ricordo di Tullio De Mauro, il linguista recentemente scomparso e la performance dell’attore Dario Costa che, accompagnato al pianoforte dal maestro Emilio Aversano, ha presentato la Fantarca di Giuseppe Berto. Tra un intermezzo musicale e l’altro, la lectio magistralis di alcuni accademici dell’Unical: da Vito Teti e Romeo Bufalo. Non è mancato il consueto buffet con cibi ispirati al mondo classico.

notte liceo classico topInsomma, dibattiti, conferenze tese a risvegliare le coscienze e ad evitare il tramonto di quegli ideali classici che inevitabilmente si traducono, anche nel terzo millenio, in insegnamenti concreti, in “paideia”. Concetti esplicati dal dirigente scolastico che ha chiarito come “un liceo classico, capace di accogliere tutte le novità del terzo millennio, costituisca il perno di una conoscenza umanistica propedeutica a tutti i progressi in campo scientifico e tecnologico. Bisogna saper proporre ai ragazzi modelli e linguaggi – ha concluso Raffaele Suppa – che sappiano stimolare la loro creatività, e i loro interessi. Il futuro, d’altronde, si costruisce su solide basi, ponendo l’uomo al centro di ogni interesse, ed evitando di rimanere irretiti nella cultura dell’effimero oggi predominante”.

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