Cronaca

Coltivazione di marijuana a Zungri, processo da rifare per Accorinti

corte-di-cassazione.jpg

La Cassazione ha accolto il ricorso presentato dagli avvocati Bagnato e Sabatino. Annullata la condanna a due anni e due mesi di carcere per il 58enne di Zungri

La terza Sezione penale della Corte di Cassazione ha annullato la sentenza di condanna a due anni e due mesi di reclusione emessa dalla Corte d’Appello di Catanzaro nei confronti di Giuseppe Antonio Accorinti, 58 anni di Zungri.

L’arresto. I fatti risalgono al 20 giugno del 2012 quando nel corso di un servizio finalizzato alla ricerca di coltivazione di stupefacenti, Accorinti veniva tratto in arresto dai carabinieri di Vibo perchè ritenuto responsabile del reato di coltivazione di 250 piante di marijuana renvenute in località Ciappeta di Zungri.

Le condanne. All’esito del processo di primo grado celebratosi presso il Tribunale di Vibo, Accorinti veniva condannato alla pena di 6 anni e 6 mesi di reclusione perchè ritenuto responsabile del reato di coltivazione di stupefacenti e violazione della sorveglianza speciale. La Corte d’Appello di Catanzaro riformava la sentenza di primo grado e riduceva la pena a due anni e due mesi di reclusione.

Il ricorso.
Contro il verdetto di condanna gli avvocati Giuseppe Bagnato e Francesco Sabatino, difensori di Accorinti, proponevano ricorso per Cassazione e chiedevano l’annullamento della sentenza devolvendo una serie di ragioni di diritto, rappresentati ad esempio dall’inutilizzabilità degli accertamenti tecnici scientifici sulla verifica del principio attivo contenuto nelle piante sequestrate.

La sentenza. All’udienza di ieri, lo stesso procuratore generale della Cassazione, condividendo le argomentazioni del ricorso, chiedeva l’annullamento con rinvio della sentenza impugnata. L’avvocato Giuseppe Bagnato discuteva il ricorso chiedendo l’annullamento delle sentenza per tutto i motivi del ricorso preposti. La Corte di Cassazione emetteva quindi il dispositivo annullando la sentenza con rinvio ad altra Sezione della Corte d’Appello di Catanzaro

Più informazioni