Cultura & Spettacolo

Il corteo dei re Magi al Duomo di Vibo: una tradizione che si rinnova (FOTO)

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Nonostante il freddo pungente le tre carovane dei re Magi, composte ciascuna da quindici figuranti, hanno raggiunto San Leoluca dopo essere partiti dalla Chiesa del Rosario

di MICHELE LA ROCCA

Gaspare, Baldassarre e Melchiorre e il loro viaggio da Oriente, da terre esotiche e dalle antiche tradizioni, dietro la stella cometa fino alla capanna dove è nato Gesù, un cammino lungo e faticoso, ma premiato dalla visione della luce del Re dei Giudei di cui si parlava nelle profezie. Questo percorso simbolico e profondamente ritualizzato come momento di preghiera, è stato rivissuto a Vibo Valentia con l’ormai tradizionale Corteo dei Magi, che, partendo dalla Chiesa del Rosario, ha raggiunto il Duomo di San Leoluca.

corteo-re-magi-vibo-1E’ stata così mantenuta viva dal parroco Don Antonio Purita e dal suo vicario don Maurizio Macrì quella che è stata una delle tante belle intuizioni ed eredità lasciate alla Chiesa vibonese dal compianto monsignor Onofrio Brindisi, di cui proprio tre giorni prima è stato commemorato e celebrato il dodicesimo anno della sua morte. Nonostante il freddo pungente, anche ieri, giorno dell’Epifania, le tre carovane dei re Magi, composte ciascuna da quindici figuranti, hanno percorso via Colletta, via Caterina Gagliardi e Corso Umberto, preceduti dagli Indovini, al grido di “Alleluiah Avde Jahweh” (Gloria a Dio, Ecco il Signore), fino a raggiungere l’altare del Duomo dove ad attenderli c’erano Maria, Giuseppe e Gesù Bambino. Ognuno dei Magi portava con se il dono da consegnare: Oro, Incenso e Mirra.

re-magi-chiesa-del-rosarioUna volta davanti alla capanna, i magi, uno alla volta, prostratisi in adorazione hanno consegnato i doni lasciandoli ai piedi della culla di Gesù Bambino. Doni dal significato spirituale profondo, l’Oro quale segno di riconoscimento della nascita di un Re, l’incenso come segno di Divinazione e la Mirra, usata per ungere il corpo dei defunti, per simboleggiare la mortalità di Gesù. Al Corteo oltre a tanti fedeli parrocchiani, hanno partecipato alcuni migranti di religione Cattolica ospitati presso i centri di Accoglienza di Briatico, i quali hanno intonato per tutto il percorso la loro preghiera cantando.

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