Cultura & Spettacolo

Qualità delle università, crollano gli atenei calabresi: male Unical e Mediterranea

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Il ranking elaborato dal Sole 24 Ore: regge soltanto Catanzaro che conserva un buon quarantesimo piazzamento. In testa il Nord Italia 

La qualità delle università calabresi cala improvvisamente. Dopo i buoni segnali dello scorso anno, arriva un peggioramento per certi aspetti inatteso. Il nuovo ranking elaborato dal Sole 24 Ore, articolata sui 12 indicatori tradizionali che puntano a misurare i risultati di didattica e ricerca, mostra un’Italia sempre più a due velocità.
Gli indicatori sono divisi in due grandi settori. I primi nove relativi alle attività di didattica dei singoli atenei, dalla solidità della struttura dei docenti alla capacità di garantire puntualità negli studi, collegamenti internazionali ed esperienze lavorative durante il corso di laurea. Gli ultimi tre misurano invece i risultati della ricerca, in tre macro-ambiti esaminati dall’Agenzia nazionale di valutazione:?la qualità della produzione scientifica, quella dei dottorati e la capacità dei dipartimenti di ottenere finanziamenti esterni per i loro progetti.

I privati. In testa continuano ad esserci le accademie del Nord, da Verona a Trento, dal Politecnico di Milano a Bologna, e fra i poli non statali ripropone il solito terzetto di testa:?la Luiss, però, supera la Bocconi, che si piazza al secondo posto precedendo il San Raffaele.

Le università calabresi. Brutte notizie per gli atenei della nostra regione. Con la Mediterranea di Reggio Calabria che perde 7 posizioni (peggioramento più significativo a livello nazionale) dal 45° al 52° posto e  l’Unical di Cosenza che indietreggia di sei e scivola dal 54° al 60° posto. Il segno più interessa solo la Magna Graecia di Catanzaro che passa dal 41° al 40° posto della graduatoria.