Ambiente e benessere: convegno scientifico al Cnr di Rende

  L’evento è stato concepito “per coniugare benessere organizzativo e ambientale”, affrontando tali temi “in una unica cornice”

Alla presenza di un nutrito pubblico, composto da studenti liceali e di istituti tecnici, da professionisti ed amministratori, ricercatori ed accademici, si è svolto a Rende (CS), presso l’Area della Ricerca del CNR, un importante convegno scientifico sul tema dell’ambiente e del benessere. L’evento, organizzato dal Comitato unico di garanzia (Cug), organismo che promuove la cultura delle pari opportunità ed il rispetto della dignità della persona nel contesto lavorativo, e dall’Istituto dei sistemi agricoli e forestali del mediterraneo (Isafom) del CNR, aveva per titolo “Ambiente: Rischi, Risorse, Opportunità per costruire benessere” e si inseriva in una serie di incontri che il Cug ha avviato su tutto il territorio nazionale, in collaborazione con altri soggetti partner, all’insegna della tematica denominata: ‘Ricercatori di verità e legalità’. Il significato e le finalità dell’incontro sono state esposte, all’inizio dei lavori, da Antonella Veltri, ricercatrice CNR -Isafom, Sonia Vivona, tecnologa CNR-Isafom, e Gabriella Liberati, presidente Cug-CNR. Antonella Veltri, nel suo intervento ha sottolineato, in particolare, che il convegno è stato concepito «per coniugare benessere organizzativo e ambientale», affrontando tali temi «in una unica cornice».

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Un approccio “olistico”, per certi versi, nel quale possa prevalere «la consapevolezza della centralità del senso etico nell’agire umano», secondo Sonia Vivona. Teso a specificare il ruolo del Comitato Unico di Garanzia e ad analizzare nelle sue varie sfaccettature il tema della violenza, invece, la relazione, molto densa ed appassionata, di Gabriella Liberati. Nella prima sessione, dedicata all’ambiente come spazio fisico di rischi, risorse e opportunità, hanno dialogato con Luigi Pandolfi, giornalista, Carlo Tansi, responsabile della Protezione Civile della Regione Calabria, Giorgio Matteucci, direttore dell’Istituto per i Sistemi agricoli e forestali del Mediterraneo del CNR, e Sonia Ferrari, nella sua veste di Commissario del Parco Nazionale della Sila. Il confronto si è sviluppato sulle criticità e sulle potenzialità della Calabria, dalla fragilità del territorio alla risorsa bosco, fino alla valorizzazione dei borghi e delle aree interne. «Una corretta ed innovativa gestione del bosco – ha sottolineato Matteucci – può aiutare a prevenire e a mitigare il rischio idrogeologico». Un concetto condiviso dal capo della Protezione Civile regionale, che ha aggiunto: «Non sono i terremoti e le alluvioni che uccidono, ma gli interventi scellerati dell’uomo sul territorio».

La seconda sessione ha riguardato, invece, l’ambiente come valore in sé e valore percepito. Ambiente come sistema naturale, con le sue risorse, e ambiente come insieme di relazioni: una tematica sulla quale sono state incentrate le relazioni di Ombretta Ciapini, direttrice Ipae Cosenza, di Bruno Bonvecchi, psicoterapeuta e antropologo, e di Giuseppe Scarascia Mugnozza dell’Università degli Studi della Tuscia. Quest’ultimo, in particolare, ha svolto una relazione sull’importanza del capitale naturale, a cominciare dalle foreste, per lo sviluppo economico e sociale del Paese. L’incontro si chiuso con la presentazione, da parte di Alessandro Paletto del CREA, dei risultati della indagine sulla percezione sociale del paesaggio in Calabria svolta nel 2015, nell’ambito del Progetto PON R&C 2007-2013 – AlforLab, il laboratorio pubblico-privato sorto per avvicinare la ricerca scientifica al settore forestale e del legno.

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