Cronaca

Prostituzione minorile nel Vibonese: il Tdl concede i domiciliari al sacerdote

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Il parroco di Zungrim originario di Calimera, don Felice La Rosa, è stato arrestato nell’ambito di un’inchiesta della Squadra Mobile di Vibo. Restano in carcere gli altri due indagati

Il Tribunale del riesame di Catanzaro (giudice Valea presidente) ha concesso gli arresti domiciliari a don Felice La Rosa, 41 anni, di Calimera, ex parroco di Zungri, arrestato dalla Squadra Mobile di Vibo Valentia nello scorso mese di novembre nell’ambito dell’inchiesta denominata “Settimo Cerchio” coordinata dalla Procura di Catanzaro. Accolta quindi l’istanza difensiva presentata dall’avv. Francesco Sabatino. Lo stesso Tribunale ha invece confermato il carcere per il 28enne bulgaro Miroslav Iliev e per il pensionato Francesco Antonio Pugliese, 64 anni di Zungri. A vario titolo sono accusati di prostituzione minorile e corruzione di minore aggravata.

Questura-ViboL’omicidio e le intercettazioni.Tutto è partito da un misterioso omicidio, quello di Francesco Fiorillo, assassinato nel dicembre 2015 nei pressi della stazione ferroviaria di Vibo-Pizzo. L’indagine sfociata nell’inchiesta che ha portato all’arresto del prete, del bulgaro e del pensionato trae infatti origine dall’attività investigativa nata subito dopo il delitto e poggia le basi su una serie di intercettazioni telefoniche nel corso delle quali sia Francesco Antonio Pugliese, quanto don Felice La Rosa, avrebbero accettato la proposta di pagare 50 euro a fronte delle prestazioni sessuali di un ragazzo, un 15enne che avrebbe diviso la somma con il bulgaro Iliev nella misura di 20 e 30 euro. Nelle intercettazioni i poliziotti hanno ascoltato ogni particolare relativo ai “desideri” del parroco che avrebbe commentato con gli altri arrestati le prestazioni sessuali dei minori lasciandosi andare a considerazioni “volgari e spinte” sugli atti sessuali praticati sino a “dare i voti dopo ogni atto sessuale”. Il pensionato avrebbe ricevuto i minori nella sua abitazione, don Felice La Rosa si sarebbe invece appartato in luoghi isolati. Il bulgaro non avrebbe esitato a coinvolgere negli incontri sessuali anche altri minori, entrati in qualità di vittime nel “girone dei sodomiti” che avrebbe avuto come teatro Mileto, Vibo e Briatico.

Accuse respinte. Nessuno dei tre arrestati si era avvalso della facoltà di non rispondere. Dinanzi al magistrato che li aveva interrogati in carcere nello scorso mese di novembre, i tre indagati avevano tutti respinto le accuse cercando di chiarire la propria posizione in ordine ad ogni contestazione. Contestazioni che coprono un arco temporale che va dal gennaio al febbraio 2016, con specifici episodi di corruzione di minore e prostituzione minorile che sarebbero avvenuti a Zungri, Briatico, Mileto e Vibo.

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