Clementine, Coldiretti: “Da Sibari a Gioia Tauro il prezzo offerto agli agricoltori è da fame”

“Il prezzo pagato agli agricoltori per le clementine non è giusto ed equo”. E’ quanto afferma il presidente regionale di Coldiretti, Pietro Molinaro. “Stiamo monitorando continuamente la situazione e al momento – riferisce – siamo abbondantemente sotto i costi di produzione”.

La situazione – continua –  “è molto eloquente: in piena campagna di raccolta del gustoso frutto, da Sibari alla Piana di Rosarno-Gioia Tauro, il prezzo offerto agli agricoltori è da fame. Sulla pianta il prezzo corrisposto è di 10 centesimi e se portato ai centri di confezionamento 20 centesimi. Se si fanno due conti – spiega – i costi di produzione ammontano a 25 centesimi e i costi di raccolta 12 centesimi e quindi gli agricoltori perdono secco il 50%. I confezionatori e la distribuzione che appunto sottopagano il prodotto, sono sordi a qualunque richiesta”, sostiene ancora. Tra questi, alcuni “confezionatori e distribuzione – continua –  non applicano lo strumento tecnico-previsto dall’ articolo 62 del decreto-legge 24 gennaio 2012, n. 1, convertito con modificazioni dalla legge 24 marzo 2012, n. 27, che ha introdotto la “disciplina delle relazioni commerciali in materia di cessione dei prodotti agricoli ed agroalimentari”, proprio allo scopo di favorire il riequilibrio dei rapporti contrattuali tra i soggetti della filiera agrumicola e quindi massimizzare il benessere di tutti. Tra l’altro – accentua – parliamo di clementine, una produzioni di pregio a marchi IGP che genera valore aggiunto e può garantire i giusti margini all’intera filiera. Continueremo questa nostra battaglia coinvolgendo i cittadini-consumatori – conclude – con un monitoraggio senza soste”.